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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Zelarino / Via Selvanese

Madre irrompe all'asilo per portare via il figlio. Ausiliaria contusa. «Situazione difficile»

«Sono mamma anche io e posso capire. Non sono stata aggredita, quella donna non voleva colpirmi». Preoccupazione alla materna Gori di Zelarino giovedì. D'Agostino (Fp Cgil): «Aggressività crescente nei servizi ai cittadini». Fontana (Uil Fpl): «Corsi per ausiliarie ed educatrici affinché possano trattare contesti complessi più preparate»

«Non sono stata aggredita, quella mamma non voleva colpirmi». Non se la sente l'ausiliaria della scuola materna Gori a Zelarino di condannare o puntare il dito contro la madre che giovedì pomeriggio l'ha travolta per entrare a scuola e riprendersi il figlio da cui per ora, la giustizia ha disposto, deve rimanere distante. 

«Una situazione delicatissima - commenta Greta Fontana della Funzione pubblica Fpl Uil - Abbiamo proposto al Comune dei corsi di formazione per ausiliarie ed educatrici affinché possano trattare contesti complessi con una preparazione più adeguata. Raccomandiamo anche - prosegue la sindacalista - di non sottovalutare la sorveglianza. Serve personale in più e sono indispensabili sessioni straordinarie di formazione per contenere questi episodi». Bloccata e allontanata alla fine, dal personale del Comune e dai carabinieri, la madre è andata in escandescenze. Momenti di grande preoccupazione. Venerdì il piccolo non è tornato fra i compagni e forse non lo vedranno neppure nei prossimi giorni. «Fatto grave, siamo accanto alle lavoratrici anche nella valutazione dei danni che hanno avuto - commenta Paolo D’Agostino della segreteria della Funzione pubblica Cgil - Assistiamo da diverso tempo ad una crescente aggressività nei servizi ai cittadini e da tempo rimarchiamo la necessità da parte del Comune di Venezia di occuparsi seriamente del problema».

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«Sono genitore e posso capire - prosegue nel racconto l'ausiliaria Ames interessata - La mamma è entrata come una furia a scuola, con l'intenzione di portarsi via il figlio, ed è riuscita a raggiungerlo in classe. Nella concitazione mi è venuta addosso e così ho sbattuto il labbro. Ma non mi è successo nulla di grave». Per quanto riguarda le famiglie, prosegue il sindacalista Cgil, quando sono prese in carico dai servizi sociali vengono affidate alle coordinatrici pedagogiche. «Questa amministrazione ha deciso di disinvestire su questo profilo e nel tempo sono diminuite sia di numero che, conseguentemente, di presenza nelle scuole e nei rapporti con insegnanti e famiglie. Questa scelta va rivista. È la scuola nel suo complesso a dover prendere in carico le famiglie - conclude D’Agostino, non i lavoratori e c’è la necessità di tavoli fra servizi educativi e servizi sociali per affrontare i problemi comuni».

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