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Cronaca San Marco / Piazza San Marco

Vertice in Procura dopo gli allarmi bomba: "Involucri posizionati volontariamente"

L'allerta alle 6.30 di giovedì. I pacchettini trovati sulle griglie dei pozzi del cortile contenevano cristalli di quarzo. Indagini su una macchia che potrebbe sembrare sangue

Il sospetto è che non si tratti di un caso. Che quei due pacchettini, cioè, siano stati posizionati volontariamente. Sono stati trovati giovedì mattina sulle griglie di due pozzi nel cortile di palazzo Ducale a Venezia, facendo subito scattare l'allarme bomba. Sui motivi del gesto, però, è ancora mistero. Diversi gli elementi che porterebbero a questa conclusione: gli involucri sono simili tra loro, color ruggine a simulare probabilmente materiale ferroso e perfettamente confezionati. Difficile che il "caso" li abbia posizionati al di sotto del livello dei due pozzi, perfettamente  in equilibrio sulla grata interna. Qualcuno ce li ha messi. Tutto sta a capire perché e come. Su questi elementi gli investigatori della Digos sono al lavoro. Soprattutto per stabilire l'orario in cui i due involucri abbbiano fatto capolino. Una volta risposto a questo interrogativo, il resto degli elementi dovrebbero essere chiariti in maniera più semplice. Per ora, però, si parla di due falsi allarmi bomba. Punto. Al vaglio le telecamere di sicurezza della piazza, che coprono l'intero perimetro di palazzo Ducale anche sul versante di riva degli Schiavoni. Giovedì pomeriggio non erano ancora state riscontrate anomalie.

I DETTAGLI SULL'ALLARME BOMBA A PALAZZO DUCALE

Sul posto la mattina si sono portati volanti, agenti del commissariato San Marco, digos, artificieri, vigili del fuoco e sanitari del 118. Uno spiegamento di mezzi ingente che in meno di mezz'ora dal rinvenimento ha permesso di mettere la situazione sotto controllo. E soprattutto di "sgonfiare" l'allerta. Sul posto per rendersi conto di persona di ciò che stava accadendo anche il questore, Angelo Sanna, e il procuratore aggiunto Adelchi d'Ippolito, responsabile in fatto di antiterrorismo. 

Dopo l'intervento degli artificieri, si è potuto accertare che i due involucri in realtà contenevano dei cristalli di quarzo. Su uno dei due, all'interno della confezione, è stata rilevata una macchia su cui ora la polizia scientifica è al lavoro per accertare se si tratti di una traccia ematica. Esclusa la possibilità, a seguito dell'intervento degli artificieri, che i due involucri contenessero materiale esplosivo.

IL PROCURATORE D'IPPOLITO - "Sono stati trovati nel cortile di palazzo Ducale due involucri perfettamente confezionati - ha spiegato il procuratore D'Ippolito - Avvolti all'interno di una carta color ruggine per far sembrare forse che si trattasse di ferro arrugginito. L'ipotesi è che siano stati messi volontariamente per due motivi: erano ben confezionati ed erano posizionati ognuno su uno dei due tombini all'interno del cortile di palazzo Ducale. C'è una traccia che si dovrà accertare se si tratti di sostanza ematica o meno. Le misure di sicurezza sono già massime. C'è un pieno controllo del territorio, anche se nessun posto in Europa è a rischio zero. Non ci sono motivi di specifica preoccupazione per Venezia o per il Veneto".

In tarda mattina vertice in Procura di un paio d'ore cui hanno partecipato il questore di Venezia, Angelo Sanna, il dirigente della Digos, Daniele Calenda, la presidente della fondazione Musei Civici di Venezia, Maria Cristina Gribaudi, la sovrintendente di Venezia, Emanuela Carpani. Il tutto presieduto dal procuratore D'Ippolito. Sono in corso indagini con l'obiettivo di individuare l'autore del gesto e le motivazioni. Forse un avvertimento, forse solo uno scherzo. Le misure di sicurezza, intanto, permangono massime (e all'ingresso di Palazzo Ducale ora si entra con il metal detector mobile). "I musei della città sono luoghi sicuri grazie al lavoro di sorveglianza e intelligence condiviso quotidianamente con le forze dell'ordine e di recente rivisto e potenziato proprio alla luce dello scenario internazionale degli ultimi mesi", dichiara in una nota la Fondazione Musei Civici.

IL QUESTORE SANNA - "Alla luce di quello che è accaduto stamattina siamo tranquilli - commenta il questore Angelo Sanna - non c'è preoccupaziione. E' tutto da verificare sui motivi, ma di questi tempi nulla va sottovalutato. Se aggiungiamo che non ci sono state rivendicazioni ma il tutto è stato rinvenuto da personale di vigilanza di palazzo Ducale tutto si esaurirebbe qui. Escluderei la matrice terroristica. D'altro canto dopo i fatti di Bruxelles abbiamo rinforzato i servizi sull'intera area veneziana in vista del weekend di Pasqua e le celebrazioni del Ghetto. Martedì infatti sarà un'altra giornata intensa. Ma noi ci saremo. Su palazzo Ducale c'è un piano di videosorveglianza perimetrale che stiamo visionando, ma al momento non sono state rilevate anomalie. Non sono state individuate anomalie. Durante il vertice sono state messe sul piatto delle ipotesi, ci stiamo lavorando". 

IL PATRIARCA FRANCESCO MORAGLIA - A pochi metri di distanza la Messa del Giovedì Santo in Basilica di San Marco: "Purtroppo dovremo mettere in agenda che ci saranno altri allarmi - dichiara il patriarca Francesco Moraglia - è un'esasperazione, ma io penso che dobbiamo saper rispondere con animo sereno nel continuare a fare quello che facciamo tutti i giorni, fino in fondo".

L'ASSESSORE D'ESTE - "La guardia è alta, dobbiamo fare attenzione a una serie di situazioni che potrebbero degenerare. Quello che si sta verificando è dovuto agli episodi avvenuti a Parigi prima e a Bruxelles poi, io sono fiducioso nell’esecuzione dei lavori coordinati dal questore. La nostra centrale operativa è collegata anche alle altre forze dell’ordine, l'allerta è massima in questo senso anche con il monitoraggio video per garantire uno strumento valido in ausilio alle forze dell’ordine. Invito comunque la cittadinanza a non fare allarmismo inutile".

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