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Cronaca Noale / Via Cellina

Dicono all'anziana di mettere i suoi preziosi in frigo e le portano via tutto

È successo lunedì a Noale, vittima una signora a casa sua

Un nuovo caso di truffa ai danni di persone fragili, contattate da finti carabinieri e operatori delle utenze che non smettono di pressare le vittime. Dando false notizie di danni o arresti imminenti a carico dei figli, li mettono in ansia e li costringono sotto il giogo della preoccupazione per i loro cari ad accettare di mettere mano al portafoglio e versare le cifre richieste.

Sempre almeno diverse migliaia di euro, com'è accaduto nei giorni scorsi nel Veneziano. Ed è successo anche ieri in via Cellina a Noale dove i truffatori hanno preso di mira un'anziana. Si sarebbero presentate due persone, secondo i racconti, paventando un problema al gas e dicendo alla donna di mettere i suoi preziosi all'interno del frigo, mentre loro facevano un controllo all'impianto. Poi hanno rubato tutto. Lo schema del raggiro si ripete alla stessa maniera. Cambiano le persone truffate, a raffica in questo periodo, ma le bugie raccontate sono più o meno sempre le stesse. Finti poliziotti, avvocati, carabinieri, tecnici. Se tanti reagiscono e si salvano dalle menzogne e dai furti, altri si fidano e danno retta a persone che tutto sommato si presentano in divisa o munite di cartellino.

Raccontano d'incidenti, chiamano ai telefoni fissi, a cui di solito rispondono persone di una certa età. Dicono: «Signora se non si fida può mettere giù e chiamare in caserma. Vedrà che rispondiamo noi. Poi, mentre la persona aggancia e richiama il 112 o il 113, dall'altra parte la chiamata non viene interrotta in modo che, qualsiasi numero si componga, risponde sempre l'ultimo utente con cui si è parlato. Ad arrestare i truffatori per due volte in flagranza di reato, la settimana scorsa, sono stati i carabinieri dell'Arma veneziana. Nell'ultimo caso, presente all'arresto del finto carabiniere che si è recato a casa della vittima in taxi, c'era il comandante, generale Nicola Conforti, che dopo il fermo ha rassicurato l'anziana. La donna, presa dai sensi di colpa, continuava a considerarsi responsabile per aver creduto agli impostori. Le avrebbero portato via quarantamila euro fra soldi e monili che aveva in casa, se i carabinieri (veri) non fossero arrivati prima dei malviventi per coglierli con le mani nel sacco.

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