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Cronaca San Donà di Piave

Arresto Belsito, con Bonet una "associazione a delinquere"

Contestata all'ex tesoriere della Lega Nord e all'imprenditore di San Donà una truffa da 8 milioni di euro ai danni dello Stato

Associazione a delinquere finalizzata alla truffa e al riciclaggio. Queste le accuse cui dovrà rispondere l'imprenditore di San Donà Stefano Bonet, finito in manette stamattina al pari dell'ex tesoriere della Lega Nord Francesco Belsito, cui però non viene contestato il riciclaggio. Le ordinanze di custodia cautelare sono state firmate dal gip del tribunale di Milano Gianfranco Criscione. Raggiunti da ordinanza di custodia cautelare anche altri due indagati, entrambi di Genova, cui vengono contestati a vario titolo gli stessi reati. Secondo il giudice per le indagini preliminari i quattro costituivano una "organizzazione stabile per commettere una serie indeterminata di delitti di appropriazione indebita, riciclaggio, truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche".

Belsito, come scrive l'Agi, che riporta stralci dell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip, "quale tesoriere della Lega Nord e, dal febbraio 2010 al novembre 2011, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri per la semplificazione normativa, vice presidente del consiglio di amministrazione di Fincantieri spa (società controllata dallo Stato), in grado di influenzare le decisioni di istituzioni e di grandi imprese pubbliche e private, quali ad esempio Siram spa, Fincantieri spa e Gnv, in forza del potere "politico" derivante dalle cariche rivestite".

Bonet è considerato membro dell'associazione per delinquere "quale imprenditore a capo di una rete societaria predisposta per la emissione di false fatture finalizzate alla costituzione di fondi neri, in modo da consentire l'altrui evasione fiscale e il conseguimento di erogazioni pubbliche, nonché dotato di società e relazioni bancarie all'estero in grado di occultare la provenienza delittuosa del denaro conseguito attraverso i reati dell'associazione".

Gli altri due coinvolti sono stati arrestati "quali soggetti - scrive il gip - in grado di agevolare e procurare la conclusione di affari con le imprese dai quali ricavare proventi illeciti, in virtù delle loro relazioni personali".

La truffa sarebbe stata messa in atto da Belsito e Bonet con il concorso di personale della Siram facendo sì che questa beneficiasse di "agevolazioni riconosciute dallo Stato, sotto forma di credito d'imposta, per gli esercizi 2009 e 2010 per una somma complessiva di 8.059.300 euro", scrive il gip.

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