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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

“Rabia” e “Ciccio” re dello spaccio: pittbull e spranghe per chi non pagava

I due giovani arrestati il 30 giugno scorso a Jesolo. Avevano organizzato un giro di spaccio tra il Veneziano e il Pordenonese, e usavano la violenza bruta per chi non rispettava le scadenze

Può essere definito un insolito legame criminale quello che, fino al 30 di giugno, si era instaurato tra R.F., giovane di origine marocchina di 29 anni, senza fissa dimora e R.M., di origine albanese di 24 anni, residente a San Vito al Tagliamento. I due, conosciuti nell’ambiente dello spaccio, rispettivamente, con i soprannomi di “Rabia” e “Ciccio”, avevano messo su da alcuni mesi un florido traffico di stupefacenti, cedendo svariati quantitativi di cocaina e hashish a piccoli pusher e assuntori, nelle province di Venezia e Treviso.

Entrambi sono stati fermati dai carabinieri il pomeriggio del 30 giugno scorso, rintracciati dal Nucleo operativo della compagnia di San Donà e messi di fronte alle loro responsabilità. I militari avevano messo nel mirino i due stranieri già dallo scorso mese di aprile. Numerosi sono stati i servizi di osservazione e pedinamento che hanno consentito di documentare l’attività illecita dei due giovani, che vendevano discreti quantitativi di cocaina e hashish tra il Veneziano e il Pordenonese, a favore di pusher che a loro volta smerciavano la droga al dettaglio.

Non contenti del loro giro, hanno dimostrato anche un'inaudita violenza nei confronti di alcuni clienti che erano in ritardo con i pagamenti. Gli stessi venivano minacciati, intimoriti e aggrediti anche con l’utilizzo di un pittbull e, almeno in una occasione, uno di questi è stato costretto a cedere la propria autovettura per consentire agli stranieri di utilizzarla per fare il loro giro di spaccio, utilizzando un veicolo non sospetto.

Il culmine della violenza si è manifestato il 20 giugno scorso a Montebelluna, dove, rintracciato un cittadino di origine marocchina di 38 anni, che non aveva il denaro necessario per pagare i pregressi acquisti di stupefacenti, lo hanno ripetutamente colpito al volto con una spranga di ferro, provocandogli delle fratture multiple. Una volta accertata la responsabilità dei due stranieri nell'episodio, i militari hanno comunque deciso di procedere fuori dalla flagranza di reato per interrompere questa catena di gesti violenti.

Così, nel pomeriggio del 30 giugno, hanno rintracciato a Jesolo i due stranieri e, prima di procedere al loro fermo, hanno assistito a un'ulteriore cessione di cocaina a favore di M.L., 34enne tunisino. In tale circostanza l’intervento simultaneo dei militari, oltre a consentire l’esecuzione del fermo, ha consentito di procedere anche all’arresto del "cliente" che aveva appena acquistato 15 grammi di stupefacente per poi rivenderlo.

La coppia di giovani è accusata di spaccio di stupefacenti continuato in concorso ed estorsione e si trova nel carcere di Santa Maria Maggiore.
 

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