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Cronaca Vigonovo

I primi risultati dell'autopsia: Giulia Cecchettin accoltellata a morte a Fossò

L'ex fidanzato Turetta è stato ascoltato per diverse ore nel carcere di Verona

I primi risultati dell'autopsia sul corpo di Giulia Cecchettin, effettuata venerdì 1 dicembre, confermano che la sua morte è stata causata da una serie di coltellate, almeno una ventina. Nella stessa giornata Filippo Turetta, l'ex fidanzato accusato dell'omicidio, è stato interrogato per nove ore nel carcere di Verona.

Sostanzialmente si confermerebbe la ricostruzione già emersa nelle ultime settimane: nella serata dell'11 novembre Turetta avrebbe aggredito inizialmente la ragazza a pochi metri da casa, a Vigonovo, l'avrebbe caricata nella sua Fiat Punto e avrebbe guidato fino alla zona industriale di Fossò, dove si è svolta la seconda fase dell'aggressione. Una furia violenta che ha portato alla morte di Giulia per dissanguamento, nonostante i suoi tentativi di difendersi. Il corpo viene poi abbandonato, già senza vita, vicino al lago di Barcis, in provincia di Pordenone.

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Turetta, assistito dagli avvocati Giovanni Caruso e Monica Cornaviera, ha spiegato la sua versione dei fatti davanti al pm Andrea Petroni. Dalla testimonianza sarebbero emerse incongruenze e diversi «non ricordo». Si sarebbe dichiarato «affranto, dispiaciuto per la tragedia» e pronto ad affrontare le «responsabilità» che lo attendono. Oltre alle sue parole e ai risultati dell'esame sul corpo della ragazza, saranno importanti le risposte che arriveranno dall’auto, dai dispositivi informatici e dai due coltelli sequestrati. E poi c'è il nastro adesivo, comprato qualche giorno prima, che avrebbe usato per chiudere la bocca e legare le mani a Giulia Cecchettin. La procura potrebbe quindi appesantire il capo d’imputazione, ipotizzando le aggravanti della premeditazione e della crudeltà.

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