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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

"La collaborazione di Felice Maniero è autentica. Ha una lucidità fuori dal comune"

Parla l'avvocato dell'ex boss, Andrea Franco: "Anni prima avrebbe affrontato la situazione in modo diverso. Ha pagato i suoi conti con la giustizia". Il Riesame si riserva sui sequestri

Il Tribunale del Riesame si è riservato di decidere sul carattere d'urgenza del maxi sequestro operato dalla guardia di finanza nei confronti del "tesoro" di Felice Maniero. Quelle ville e quelle auto che sarebbero state acquistate da coloro che secondo l'ex boss erano i suoi prestanome, ossia l'ex marito della sorella Noretta, Riccardo Di Cicco, dentista, e il broker finanziario Michele Brotini. Venerdì pomeriggio nella cittadella della giustizia di piazzale Roma si è discusso sulla sussistenza o meno dei canoni d'urgenza dell'operazione scattata il 9 gennaio scorso. Secondo l'avvocato difensore di Felice Maniero, Andrea Franco, nell'indagine sarebbero stati riscontrati alcuni contatti con agenzie immobiliari da parte di Riccardo Di Cicco per informarsi sull'effettivo valore di mercato di uno degli immobili finiti nel mirino della procura, intestato per la maggior parte al figlio. Non ci sarebbe stato tempo da perdere.

Di tutt'altro avviso i legali delle controparti. A chiedere il dissequestro c'era anche l'avvocato di Noretta Maniero, Antonio D'Orzi, secondo cui "non c'erano pericolo di alienazione dei beni immobili, a disposizione della mia assistituta dal 1989. Le intercettazioni telefoniche riguardano solo una delle persone coinvolte nell'inchiesta (Di Cicco, ndr), che è comproprietario dei beni. Non c'è stato nessun mandato a vendere". Entro l'8 febbraio il giudice deciderà se i magistrati avevano ragione nel decidere di intervenire subito per il presunto rischio di perdere almeno uno degli immobili nel mirino. La vera battaglia, però, sarà un'altra: le 3 ville sequestrate sono state effettivamente acquistate con i soldi "sporchi" della Mala del Brenta? Con ogni probabilità gli avvocati difensori di Di Cicco e Brotini, oltre che degli altri indagati, cercheranno di smontare pezzo per pezzo la tesi della Procura. Se per esempio si dimostrasse che la residenza di Di Cicco fosse stata acquistata con i proventi del suo studio dentistico, la battaglia si farebbe aspra.

Dall'altra parte della barricata c'è Felice Maniero, che durante i 4 interrogatori resi nel 2016 avrebbe sempre dimostrato una grande lucidità: "La sua collaborazione mi sembra genuina - dichiara il suo avvocato, Franco - Sta fornendo un apporto strutturato e articolato alle indagini. Ha una lucidità nel ragionamento del tutto singolare. Ritengo che il Felice Maniero di oggi si rivolge alla Procura per chiedere tutela di fronte a un illecito. Anni prima avrebbe affrontato la vicenda in maniera diversa. Ora è un uomo che ha pagato il proprio conto con la giustizia".

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