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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca San Marco / Piazza San Marco

Attivisti del clima imbrattano di fango e Nesquik la Basilica di San Marco

Blitz di Ultima Generazione giovedì mattina a Venezia. Gettato anche Nesquik

Un gruppo di attivisti del clima ha imbrattato la Basilica di San Marco a Venezia gettando del liquido. Il blitz, compiuto da sei cittadini aderenti alla campagna Fondo Riparazione, promossa da Ultima Generazione, è stato compiuto giovedì alle 11.30 del mattino, spruzzando del Nesquik sulla facciata laterale destra della Basilica di San Marco, e versando del fango sulle colonne.

«Un gesto gravissimo e vergognoso che condanniamo fermamente - ha commentato il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro -. Al momento speriamo senza danni permanenti. Ora basta, è legittimo esprimere il proprio dissenso, ma sempre rispettando la legge, il nostro patrimonio culturale e religioso. Sulla difesa dell’ambiente la nostra Città opera con azioni concrete. Non è certo il vandalismo il metodo corretto per trovare soluzioni».

Attivisti del clima imbrattano di fango la Basilica di San Marco

«Amiamo Venezia, non vogliamo che venga distrutta»

Gli attivisti hanno poi srotolato lo striscione con scritto “Fondo Riparazione” e un cartello con le foto dei dodici cittadini di Ultima Generazione che sono rimasti in carcere per tre giorni, dopo un blocco stradale a Fiumicino, prima di ricevere oggi la misura cautelare di obbligo di dimora. Alle 11.40 sono arrivate le forze dell’ordine, che hanno poi portato via i manifestanti alle 12.15.

«Siamo l'ultima generazione di figlie, mamme, papà e nonne che hanno la possibilità di cambiare rotta rispetto al collasso sociale ed economico causato dalla distruzione del nostro ecosistema, e di creare un sistema più equo, sicuro e dignitoso», spiegano gli attivisti. «Ho 17 anni e anche oggi sono qui per chiedere un Fondo Riparazione permanente per le vittime del collasso climatico - ha detto uno dei manifestanti -. Siamo qui a Venezia non a caso perché questa città tra meno di 20 anni sarà completamente sott’acqua. Noi amiamo Venezia e non vogliamo che venga distrutta, come tutto il resto del mondo. Noi protestiamo in modo non violento, non facciamo del male a nessuno ma veniamo arrestati, come i dodici cittadini di Ultima Generazione che sono in carcere ingiustamente da tre giorni».

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Zaia: «Ferma condanna»

«Esprimo la più ferma condanna per l’azione verso uno dei simboli della cultura, dell’architettura, della fede nel mondo. Quando la protesta, anche la più condivisibile, come la preoccupazione per i cambiamenti climatici, trascende in azioni come queste, che deturpano e danneggiano, anche solo temporaneamente, un’opera d’arte dal valore immenso, non può che essere fermamente biasimata - sono le prime parole del governatore del Veneto, Luca Zaia -. Rispetto al massimo le proteste democratiche di tutti, soprattutto se riguardano temi così significativi come quelli ambientali. Abbiamo appena concluso la COP28 e mi sembra che grandi segnali non siano emersi, ma questo non giustifica azioni con cui si imbrattano edifici come la Basilica di San Marco. L’imbrattamento comporta, tra l’altro, una serie di conseguenze per il ripristino dei monumenti che contribuiscono ad aumentare le emissioni di Co2: per gli operai che dovranno spostarsi per ripulire, per l’energia elettrica impiegata, per i macchinari che verranno azionati. È davvero un controsenso: le proteste vanno fatte in maniera rispettosa, non solo della proprietà altrui ma anche del clima». 

La polizia porta via gli attivisti

Brunetta: «Nessuna attenuante per i teppisti»

«No al teppismo e allo sfregio del patrimonio artistico e dei simboli del nostro paese nel mondo intero - ha commentato il presidente della fondazione Venezia capitale mondiale della sostenibilità, Renato Brunetta -. Per questo l'azione degli attivisti per il clima, che hanno imbrattato col fango una parte della facciata della Basilica di San Marco a Venezia, va condannata senza attenuanti e i responsabili adeguatamente puniti. Non c'è altro da dire».

«Vandali in cerca di visibilità»

Ferma condanna anche da parte del vice capogruppo vicario al Senato e coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia Raffaele Speranzon: «Non si tratta di attivismo né di ecologia o sensibilità verso i problemi, questi sono solo vandali in cerca di visibilità, magari per ottenere finanziamenti, donazioni e risorse per poi farne cosa non si capisce - commenta Speranzon -. Imbrattare la facciata della Basilica di San Marco non ha nulla a che vedere con l’ambiente, l’attivismo, la sensibilità, il manifestare le proprie idee anche se sbagliate e legate al fanatismo turbo ambientalista, è semplicemente fare danni che poi ricadono sulla collettività».

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