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Cronaca Scorzè / Peseggia

AkzoNobel: la scure del licenziamento collettivo. La vicenda arriva in Parlamento

Filctem e Femca pronte alla battaglia con i 46 dipendenti dello stabilimento di Peseggia di Scorzé. Il sostegno del Partito Democratico: Martella porta il caso in Senato

Il licenziamento per tutti e 46 i lavoratori della AkzoNobel di Peseggia di Scorzé sembra essere l'epilogo inevitabile di una scelta aziendale resa pubblica appena tre giorni fa. Il destino ha voltato improvvisamente le spalle a una cinquantina di famiglie che ora sperano in una qualsiasi possibilità di tenere in vita l'azienda di produzione di vernici per il legno di via Spangaro.

«Nella comunicazione si legge che il sito da anni è in continua riduzione di produzione e non sarebbe più in grado di restare sul mercato - commentano le organizzazioni sindacali Filctem Cgil e Femca Cisl - per questo la società olandese ha deciso di licenziare tutti i dipendenti. Si dice che i volumi produttivi dello stabilimento negli ultimi 5 anni sono costantemente diminuiti e che il gruppo AkzoNobel concentrerà le produzione delle vernici Wood in paesi diversi daII'ItaIia. Noi riteniamo che questo sia assurdo».

Le sigle sindacali sostengono al contrario che: «la produzione è aumentata e quello che era in perdita è stato spostato altrove appositamente dalla società». In passato l’azienda ha chiuso altre realtà in Italia. «Sono state favorite produzione all’estero - continuano le organizzazioni sindacali - Nel 2019 ha chiuso Codogno, nel 2013 Vicenza, e nel 2010 Fombio a Lodi. L’azienda ha scelto di puntare all’estero. Nella comunicazione aziendale è chiaro che non intendono in nessun modo trovare alternative. La cessazione dell'attività produttiva e la chiusura dello stabilimento di Peseggia sono definitive e non ci sono prospettive di cessione dell‘attività né di reindustrializzazione del sito».

I lavoratori potrebbero essere trasferiti a lavorare altrove, ora si paventa anche questa possibilità. «Intanto l'unica prospettiva certa è il licenziamento collettivo e questo non è accettabile - commentano i sindacalisti Filctem e Femca - Dobbiamo fare di tutto per salvare i posti di lavoro e l’attività produttiva del territorio, non vogliamo che le persone siano considerate numeri, impiegate fino a quando sono servite e poi diventate "esuberi" per scelta di una multinazionale che non ha interesse alla tenuta dei territori e alla prosperità del nostro Paese. Nei prossimi giorni - fanno sapere infine - avvieremo una serie di iniziative per portare a conoscenza di tutta la cittadinanza quanto sta accadendo a Scorzé. Chiederemo l’intervento di tutte le istituzioni anche a livello nazionale, cercheremo tutte le soluzioni per salvare l’attività e i posti di lavoro, non accettiamo una logica di questo tipo, è ora di smetterla con lo sfruttamento di lavoratori e aziende da parte delle multinazionali».

«Sarà battaglia a fianco dei lavoratori - annuncia il consigliere regionale del Partito Democratico Jonatan Montanariello -. Per l'ennesima volta si ripete un copione inaccettabile, con la multinazionale che senza alcun preavviso abbandona la scena lasciando nella disperazione lavoratori e famiglie. Come sempre accade di fronte a queste vicende produttive saremo dalla parte degli addetti di AkzoNobel». La vicenda approderà nelle aule parlamentari e da qui sul tavolo del governo, fa sapere il Senatore Andrea Martella. «L’azienda con sede nei Paesi Bassi, pur essendo in ottime condizioni, ha annunciato la chiusura dello stabilimento per portare la produzione in Svezia entro i primi di giugno e ha annunciato 46 esuberi tra i dipendenti. Il Partito Democratico farà il possibile per evitare questa soluzione. Il primo passo sarà di chiedere al governo di interessarsi della vicenda e di intervenire».

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