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Brugnaro ribadisce: la tassa d'imbarco all'aeroporto è necessaria

«Abbiamo bisogno di quei soldi», ha detto il sindaco parlando dell'addizionale di 2,5 euro a passeggero. «Vengono da tutto il mondo per turismo, non possiamo far pagare ai cittadini veneziani»

Nessun ripensamento da parte del sindaco Luigi Brugnaro sulla tassa d'imbarco per l'aeroporto di Venezia. L'amministrazione risponde alle pressioni di Save e di Ryanair, confermando che l'addizionale di 2,50 euro a passeggero è una misura necessaria e sacrosanta. «C'è una legge, era mio dovere istituire la tassa perché abbiamo bisogno di quei soldi, anche se qualcuno si è arrabbiato», ha fatto presente il sindaco oggi, 5 marzo. Si tratta di risorse che, come ha sempre sostenuto Ca' Farsetti, sono fondamentali per aiutare i conti della città, e in particolare per far fronte alle spese di manutenzione che derivano dalla pressione turistica.

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Aggiunge Brugnaro: «L'aeroporto è ben gestito e non ho nulla da rimproverare alla dirigenza. Ma ho la libertà di essere sindaco e di rappresentare i cittadini». Per Brugnaro non è ragionevole la posizione di Save, che «nel suo ricorso dice che quella tassa avrei dovuto caricarla sui cittadini veneziani». E si chiede: «Questi vengono da tutto il mondo a fare festa, a fare turismo, e lo sporco devono pagarlo i cittadini veneziani?». «Se non lo facevo - ribadisce - con che titolo oggi avrei chiesto allo stato di rifinanziare la legge speciale, che è scaduta? Sono 150 milioni all'anno per 10 anni», fondi di cui la città ha bisogno per pagare le spese legate alle sue specificità: la manutenzione delle rive, dei canali, della laguna e altro ancora.

La dichiarazione è stata subito commentata da Enrico Marchi, presidente del Gruppo Save: «Sono d’accordo con il sindaco Luigi Brugnaro che i veneziani non debbano essere ulteriormente tassati. Quanto riportato da parte dei nostri legali nel ricorso fa riferimento al fatto che, “in sfregio all’iter amministrativo corretto”, la procedura seguita dal Comune di Venezia non ha preso in considerazione le alternative previste dalla normativa. Come ho sottolineato anche in altre occasioni, non solo penso che non si debbano alzare le tasse ai cittadini, ma che debbano essere diminuite. Ricordo inoltre che la tassa penalizza tutti i veneziani e i veneti che scelgono il Marco Polo come aeroporto da cui partire. Per questi stessi motivi, non mi spiego la scelta del Comune di indebitare la città per 200 milioni di euro per realizzare lo stadio, quando questo tipo di investimento avrebbe potuto essere fatto da altri gestori».

Pochi giorni fa Marchi aveva contestato duramente l'introduzione della tassa di imbarco, che ha portato alcune compagnie aeree (tra le quali Ryanair, che sul tema ha assunto posizioni particolarmente critiche) a ridurre gli investimenti su Venezia. Ma l'amministrazione resta ferma: come spiegato dall'assessore al bilancio, Michele Zuin, a gennaio 2024 si è confermato un andamento complessivo positivo del +3% rispetto al 2019 e del +1,6% rispetto al 2023, «segno della vitalità e della capacità attrattiva del nostro aeroporto» e del fatto che «l’introduzione della addizionale di 2,5 euro non ha influito sulla ripresa del traffico post-pandemia».

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