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Cronaca

Calcioscommesse, agli arresti ha partecipato anche la polizia lagunare

La squadra mobile lagunare ha preso parte all'operazione di stamattina con cui sono state arrestate 17 persone tra cui l'ex capitano dell'Atalanta Cristiano Doni e l'ex difensore Luigi Sartor

Dalle prime luci dell’alba, investigatori delle squadre mobili di Cremona, Brescia, Bologna e del Servizio centrale operativo hanno eseguito diciassette provvedimenti restrittivi nei confronti di appartenenti a una organizzazione internazionale dedita alla combine di partite di calcio (match fixing), operante in Italia e in alcuni Stati esteri. Gli indagati devono rispondere dei delitti di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva. Alle indagini hanno preso parte anche le squadre mobili di Venezia, Bari e Lecce. Il procuratore della Repubblica di Cremona, Roberto Di Martino, ha diretto l'inchiesta sul match fixing, per la quale sono in corso l’esecuzione dei provvedimenti restrittivi, emessi dal Gip di quel Tribunale, Guido Salvini.

L’operazione odierna costituisce la seconda tranche dell’inchiesta, sempre condotta dalla procura della repubblica di Cremona, conclusasi, lo scorso giugno, con la cattura di sedici altri indagati, tra i quali l’ex calciatore Beppe Signori e gli altri giocatori di calcio Marco Paoloni, del Benevento, nonché l'ex Vicenza (2000-2002) Vincenzo Sommese e Marco Micolussi, dell’Ascoli. Tra i destinatari dei provvedimenti restrittivi sono compresi giocatori ed ex giocatori risultati essere coinvolti nel fenomeno del calcioscommesse, tra i quali Carlo Gervasoni (ex Verona 2004-2006, calciatore del Piacenza, allo stato sospeso dall’attività agonistica), Filippo Carobbio (calciatore dello Spezia), Alessandro Zamperini (ex calciatore di Serie B e Lega Pro) e il trevigiano Luigi Sartor (ex calciatore di Parma, Vicenza, Inter e Roma, ma anche Vicenza 1994-1997 e Verona nel 2007). Ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa anche nei confronti dell'ex capitano dell’Atalanta, Cristiano Doni, già sospeso dall’attività agonistica per tre anni da parte della giustizia sportiva. Il giocatore della compagine orobica, assieme ad altri due indagati, Antonio Benfenati (gestore di uno stabilimento balneare a Cervia) e Nicola Santoni, ex preparatore atletico del Ravenna Calcio, sarebbe coinvolto nella "combine" di due partite dell’Atalanta del campionato di calcio di serie B della scorsa stagione.

Tra i destinatari dei provvedimenti restrittivi è annoverato il capo dell’organizzazione di stanza a Singapore e operante in diversi Paesi europei, il singaporiano Tan Seet Eng (detto Dan) e due suoi collaboratori principali. Tan Seet Eng, avvalendosi di una fitta rete di collaboratori, suoi connazionali e soggetti di alcuni Paesi dell’Europa dell’Est, al fine di condizionare a suo favore l’esito delle scommesse sugli incontri di calcio, avrebbe corrotto i giocatori per indurli a falsare i risultati delle partite. Le puntate relative alle scommesse su partite truccate venivano effettuate tramite siti Internet collocati all’estero, prevalentemente in Asia, ritenuti più "sicuri" per sfuggire a eventuali controlli sui flussi delle giocate. Funzionari e investigatori del Servizio centrale operativo e delle squadre mobili impegnate nelle operazioni, con la collaborazione del Servizio per la Cooperazione internazionale di polizia, sono presenti all’estero per le procedure di ricerca degli indagati stranieri di origine singaporiana e balcanica. Le indagini hanno svelato gli interessi del gruppo internazionale nei campionati di calcio italiani. In particolare, sarebbero state alterate diverse partite del campionato di serie B degli anni 2009-2010 e 2010-2011.

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