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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Lido / Gran Viale Santa Maria Elisabetta

Ragazzini intossicati dagli alcolici, il questore chiude il Bounty

Il fatto è successo a fine agosto e ieri in Gran Viale Santa Maria Elisabetta a Lido la polizia ha sospeso la licenza per dieci giorni. È l'ottava chiusura del questore da quest'estate

Erano finiti al Pronto Soccorso per intossicazione da alcolici dopo una serata in compagnia a Lido. Il fatto è successo a fine agosto e i protagonisti sono cinque ragazzi tutti sotto ai 15 anni. I risultati del lavoro di ricostruzione della polizia sono arrivati ieri, quando in Gran Viale Santa Maria Elisabetta a Lido la polizia amministrativa ha sospeso la licenza del bar Bounty per dieci giorni. Articolo 100 del Tulps, dice il provvedimento affisso all'entrata dell'esercizio, ma stavolta non si tratta di cattive frequentazioni o disturbo alla quiete pubblica.

La disposizione è arrivata dal questore Gaetano Bonaccorso in seguito alle conseguenze di quella nottata "sopra le righe" che i ragazzini, tutti di Venezia e terraferma, avevano trascorso in quel bar prima di sentirsi male e ricorrere all'intervento sanitario. Una festa che si è conclusa nel peggiore dei modi anche per il titolare del locale, denunciato per aver servito alcolici a dei ragazzini. La legge, che multa chi vende alcol a persone che non hanno compiuto la maggiore età, considera responsabile penalmente chi lo somminstra a giovani sotto i 16 anni.

Per questo il titolare è stato denunciato. A nulla è servito spiegare che tutti avevano detto di avere 18 anni, senza aver accertato l'età. L'intervento del personale del Suem, quando ormai la situazione era sfuggita di mano con il gruppetto in preda al malessere per l'intossicazione alcolica, ha fatto scattare l'intervento del 113 e da lì sono iniziati i controlli. Quello di ieri è l'ottavo provvedimento di sospensione di un locale dall'inizio dell'estate. 

La questura nell'ambito delle misure preventive personali o dirette alle attività, per contrastare criminalità, spaccio, degrado e al fine di far cessare situazioni che mettono in pericolo salute e benessere della popolazione, valuta l'azione interforze di polizia, carabinieri, finanza e polizie locali e se lo ritiene limita per motivi gravi la libertà delle imprese.

La mattina del 28 giugno forze di polizia e vigili hanno abbassato le saracinesche del bar Cueva in via Piave, "frequentato da persone pregiudicate". Nei quindici giorni successivi il questore (in quel periodo Maurizio Masciopinto) ha chiuso il bar 10Mila in Riviera XX Settembre e la discoteca "Il Muretto" di Jesolo. Al primo provvedimento la questura è arrivata dopo che un avventore del locale fuori di sé aveva scaraventato tavoli e sgabelli addosso ai clienti dell'esercizio di fronte, colpendo la portiera dell'auto della polizia locale.

Al Muretto, un pestaggio iniziato all'interno e continuato fuori dal locale da ballo, aveva coinvolto operatori della sicurezza privata che non avevano l'autorizzazione della questura per intervenire. Il Venice bar&food si è dovuto fermare dieci giorni giusto prima di Ferragosto per i problemi causati dai frequenatatori, mentre il 9 agosto, anche a seguito delle denunce del vicinato per schiamazzi notturni, è toccata per la seconda volta la sospensione al bar Giorgia in viale San Marco. La chiusura della discoteca Shany a Bibione, dopo i ripetuti interventi dei carabinieri a seguito di risse e aggressioni violente, risale all'8 settembre e l'ultimo provvedimento è quello di una settimana fa in via Dante a Mestre, con lo stop dell'hotel Giovannina.

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