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Cronaca Piave

Cinque arresti, espulsioni e denunce: l'azione continua della polizia a Mestre

Le ultime attività della squadra mobile, delle volanti e dei commissariati di Mestre e Marghera per la prevenzione e il contrasto del crimine sul territorio. Indagini, prove, misure di custodia ed esecuzioni per fermare e trattenere i responsabili

Cinque arresti e un espulso: l'azione della polizia nel quartiere della stazione di Mestre, lungo il sottopasso e a Marghera, continua in modo costante per liberare l'area dalla criminalità che si concentra ed esaspera abitanti e attività. È tra le zone più fragili della terraferma veneziana quella che si estende ormai ben oltre via Piave, e arriva in via Cappuccina, via Carducci, fino a toccare il centro e piazza Ferretto, e interessa - come confermato dagli almeno ultimi due episodi violenti ai danni di due commercianti stranieri - il Corso del Popolo. L'aggressore, un rumeno che a fine febbraio ha accoltellato alla fronte il bengalese Abul Kasam, titolare del bar pasticceria Skb di fronte al Pam, è in carcere.

La polizia lo ha bloccato alcuni giorni fa: su di lui c'era un'ordinanza di custodia in carcere e la squadra mobile di Giorgio Di Munno lo ha portato al Santa Maria Maggiore. I video del litigio a sangue e del corpo robusto dell'aggressore che minacciava i cugini Abul e Tarek con il coltello in pugno, avevano fatto il giro dei social. Da quelle immagini erano partite le indagini delle volanti della questura che, in arrivo dopo l'allarme al 113 di Abul, con varie pattuglie erano arrivate a prelevare i video, ascoltare i testimoni e portare via un bicchiere adoperato dall'avventore e anche alcuni indumenti con tracce di sangue. 

Un risultato ottenuto con una consolidata strategia di intervento mirato, spiega la questura, posta in essere dagli uomini della mobile di Venezia, con il contributo dei commissariati di Mestre e Marghera, coadiuvati dalla costante presenza sul territorio della squadra volanti della questura lagunare, guidata da Giovanni Olmi. Un primo importante risultato della mobile è arrivato con l'arresto di un nordafricano responsabile di spaccio. I poliziotti, osservandone i movimenti, l'hanno intercettato in via Piave mentre si muoveva in modo sospetto e quindi lo hanno seguito fino al parco Bissuola, dove lo hanno visto cedere un dose. Gli agenti sono riusciti a trovare il nascondiglio dove aveva messo 26 ovuli di cocaina. Lo straniero, arrestato per spaccio, dopo l'identificazione è stato convalidato per direttissima.

L’attività di contrasto e prevenzione sul territorio del quadrilatero di via Piave e a Marghera è stata poi confermata dai risultati delle volanti che in due giorni hanno arrestato tre persone provvedendo all’espulsione di una di loro, non regolare sul territorio. I poliziotti hanno fermato un marocchino, noto alle forze dell'ordine, dopo che aveva derubato una donna. Per lui era scattato il Foglio di via dal Comune di Venezia, che non ha rispettato, facendosi trovare di nuovo a Marghera, mentre transitava in bicicletta, mentre si avvicinava a una donna alla quale ha strappato con violenza la borsa, facendola cadere a terra. Le volanti, raggiunta la signora che chiedeva aiuto, dopo averla soccorsa sono riuscite a rintracciare il marocchino, che ancora aveva la borsa della malcapitata con sé. A quel punto l'arresto è stato immediato.

Il giorno dopo, venerdì 5 aprile, a seguito di una segnalazione al 113 pervenuta dalla moglie della vittima, i poliziotti delle volanti sono poi intervenuti a Mestre per una rapina ai danni di un uomo. Dalla ricostruzione dei fatti, i malviventi erano due, rumeni, e avevano ferito alla testa il rapinato con un coltello. I poliziotti, grazie alle descrizioni fornite, sono riusciti a fermare i responsabili, uno dei quali con raeti a carico, entrambi denunciati. Quello che non aveva permessi né titoli per restare in Italia è stato accompagnato al cpr di Macomer, in Sardegna, dove rimarrà in attesa di essere rimpatriato.

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