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Cronaca Vigonovo

Il corpo di Giulia Cecchettin trovato vicino al lago di Barcis

È stato individuato in una delle aree in cui da giorni si concentravano le ricerche. La ragazza sarebbe stata uccisa a coltellate. Continua la caccia a Filippo Turetta

Giulia Cecchettin, di 22 anni, è morta, probabilmente uccisa a coltellate. Il suo corpo è stato individuato sabato mattina, 18 novembre, nell'area del lago di Barcis, in provincia di Pordenone. Presenta ferite di arma da taglio alla testa e al collo. La ragazza era scomparsa da Vigonovo sabato scorso, portata via contro la sua volontà dall'ex fidanzato Filippo Turetta, che è ancora ricercato. «Speravamo di non dover dare questa notizia», ha detto il procuratore di Venezia Bruno Cherchi nel confermare l'identità del corpo.

Barcis è una delle zone in cui, da qualche giorno, si erano concentrate le ricerche dei due ragazzi. Il cadavere è stato recuperato dai vigili del fuoco lungo un canalone vicino alla strada turistica Pian delle more, che dal lago va verso Piancavallo. Il medico legale, Antonello Cirnelli, si è diretto sul posto assieme al pubblico ministero Andrea Del Missier. Secondo i rilievi degli inquirenti, Turetta, dopo essere uscito da Piancavallo alla guida della sua Fiat Punto, avrebbe gettato il corpo a bordo strada nei pressi di una curva. Il cadavere è stato individuato una cinquantina di metri al di sotto della carreggiata, in una zona impervia a circa mille metri di quota.

Giovedì mattina la telecamera che registra gli accessi automobilistici all’entrata di Piancavallo è stata riaccesa dopo alcuni giorni di inattività per manutenzione. Nonostante fosse scollegata, la videocamera ha continuato ad acquisire immagini, che sono state però inviate alla centrale operativa solo al momento del riavvio. Così giovedì è arrivata la segnalazione che la Punto è transitata a Piancavallo nelle prime ore di domenica. La strada che da Pian delle more porta a Barcis è di viabilità secondaria, e questo ha spinto gli investigatori a cercare tracce in zona. A trovare Giulia è stato un cane dell'unità cinofila della protezione civile.

Proseguono nel frattempo le ricerche di Turetta. Al momento è formalmente indagato per tentato omicidio, ma con il ritrovamento del corpo di Giulia l'ipotesi di reato è destinata a cambiare. Dalle riprese delle telecamere nella zona industriale di Fossò è emerso che sabato sera avrebbe aggredito con violenza la ragazza, poi l'avrebbe caricata in macchina esanime. Il passaggio della sua Fiat Punto sarebbe stato registrato tra le province di Venezia e Treviso, nel Friuli e poi a nord, nell'alto Bellunese. Secondo le notizie più recenti, mercoledì potrebbe aver varcato il confine con l'Austria. Oggi il procuratore Cherchi, ai microfoni del Tg1, si è rivolto a lui con un appello: «Le dichiarazioni e la ricostruzione che potrebbe fare il ragazzo sarebbero molto importanti, anche per lui stesso. L'invito è a non continuare questa fuga verso l'Austria, e che si costituisca».

«Un epilogo doloroso e drammatico - commenta il sindaco di Vigonovo, Luca Martello - che ha sconvolto profondamente tutta la nostra comunità di Vigonovo e di Saonara. Ci stringiamo attorno alla famiglia di Giulia, al padre, al fratello, alla sorella e a tutti i familiari. Tutti avevamo atteso e sperato in una conclusione diversa. Purtroppo si tratta dell'ennesimo femminicidio di una giovane donna, e noi non possiamo smettere di indignarci e di impegnarci per cercare di porre un freno al dilagare di episodi di violenza contro le donne».

Sulla vicenda interviene anche la Uil Veneto tramite il segretario Roberto Toigo: «Il dolore per questa giovane vittima è incommensurabile. Giulia è la centesima vittima del 2023 in Italia (91 femminicidi, 9 figlicidi), un conteggio tragico e insopportabile. In Uil Veneto ci siamo attrezzati con i "centri di ascolto mobbing e stalking". Se ci si sente in pericolo o si ha il minimo dubbio, siamo a disposizione. Ci stringiamo attorno ai familiari di Giulia, ai quali va tutta la nostra umana vicinanza per un lutto così grave».

Le ricerche erano iniziate domenica scorsa, in seguito alla denuncia di scomparsa presentata dalla famiglia di Giulia Cecchettin. Con il passare dei giorni si è fatto sempre più solido il sospetto che fosse successo qualcosa di brutto alla ragazza. A confermarlo è stato il video che ha ripreso l'aggressione, avvenuta attorno alle 23 di sabato, dopo che i due avevano trascorso parte della giornata assieme: erano stati al centro commerciale Nave de vero di Marghera, poi erano tornati a Vigonovo dove sarebbe iniziata l'aggressione poi proseguita a Fossò. I successivi spostamenti di Filippo sono ancora in fase di ricostruzione.

Il post di Luigi Brugnaro su Giulia Cecchettin

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