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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Fermo pesca, mille operatori delle marinerie del Veneziano senza soldi dal 2022

Fai Cisl: «Preoccupati. Dei 30 euro per ogni giorno di stop da fine luglio alla prima settimana di settembre, nessuno ha ancora ricevuto nulla e si parla di un abbassamento di dieci euro. Montanariello: «Mozione in Consiglio regionale»

C’è preoccupazione. I soldi del fermo pesca dell'anno scorso non sono ancora arrivati: sindacati e politica si muovono. I pescatori delle marinerie della provincia, un migliaio di addetti del settore che ha diritto a 30 euro per ogni giorno di fermo da fine luglio alla prima settimana di settembre, non hanno ancora ricevuto nulla. «Si parla di una cifra di poco superiore ai 1.000 euro - spiega il sindacato Fai Cisl - Già l’anno scorso, pur con ritardo di dodici mesi, a novembre l’importo si stava saldando, mentre stavolta si sta andando per le lunghe».

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Il sostegno spetta ai quei dipendenti delle imprese di pesca marittima che hanno dovuto interrompere l’attività lavorativa per le misure di sospensione temporanea obbligatoria. Alla direzione Marittima, gli elenchi dal ministero del Lavoro sono arrivati solo da poche settimane, spiega la sigla, è ancora stata saldata. «Lo consideriamo inaccettabile – afferma il segretario generale di Fai Cisl Venezia, Pierpaolo Piva facendosi portavoce dei malumori degli addetti – perché i pescatori sono stanchi di questa situazione. Pure in passato i soldi arrivavano in ritardo e non si possono permettere di ricevere a dicembre 2023 l’indennità di un fermo-pesca del 2022. Dunque quasi diciotto mesi dopo, rimanendo per un anno senza una mensilità lavorativa». Piva nutre timori per il futuro, perché si parla di un abbassamento di 10 euro dell’indennità. «Siamo molto preoccupati – aggiunge il segretario – se davvero la quota dovesse passare a 20 al giorno. Si tratterebbe di un ulteriore penalizzazione per i lavoratori e se poi, oltre al calo dell’indennità, si deve aspettare sempre di più per ricevere quanto spetta, a noi non sta bene».

«Un problema vergognoso e già denunciato - le parole del consigliere regionale del Partito Democratico Veneto, Jonatan Montanariello - Il fermo pesca è uno strumento importante per la rivitalizzazione dei mari. Ma non può ricadere sulle spalle dei pescatori, costretti a fermarsi, a rimanere senza lavoro e per giunta ad attendere anni per ricevere i dovuti pagamenti». La presa di posizione, alla luce delle proteste per i ritardi dei pagamenti delle indennità del 2022. «Già da tempo denunciamo questo stato di paralisi ed è irritante pensare agli esponenti della destra che si occupano del settore ittico e alle loro sviolinate nei confronti di un governo che si sta invece dimostrando disattento di fronte a questa ingiustizia. Le indennità devono essere liquidate di mese in mese, in modo immediato e continuo. Presenteremo una mozione in Consiglio per smuovere questa inerzia che è anche regionale e per fare un pressing istituzionale su Roma».

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