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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Meolo / Losson della Battaglia

L'ultimo saluto al campione, sabato i funerali di Max Benetton

La testimonianza dell'amico che era con lui: «Fuori dall'acqua era ancora vivo»

Sabato è il giorno dell'ultimo saluto a Massimo Benetton, il campione di kayak freestyle che ha perso la vita martedì sera in una sponda del fiume Aurino. Arrivato il nulla osta, la famiglia ha potuto organizzare i funerali che verranno celebrati nella chiesa di Losson della Battaglia, a Meolo, alle 10.30. Dopo la cerimonia ci sarà la cremazione a Treviso. Un incidente definito dagli esperti e appassionati dell'ambiente "anomalo" e su cui ha rilasciato una testimonianza in Facebook l'amico e guida rafting di Brunico che era assieme al campione veneziano, Paolo Buzzi.

Verso le 19 si erano trovati con altri due kayakers, tutti esperti: Didi e Fabian. «Abbiamo deciso di fare quella discesa - esordisce - Il livello dell'acqua era alto, per questo dopo un controllo del percorso siamo arrivati alla conclusione che sarebbe stato pericoloso fare tutto il tratto». I quattro vanno allora a imbarcarsi a Gisse, sopra Lutago in Valle Aurina, per poi uscire a Monte Spico (Speikboden). «La discesa di quasi un'ora era andata benissimo, direi perfetta - commenta Buzzi - Io sono uscito a Speikboden e Max, Didi e Fabian hanno deciso di proseguire per altri 300 metri».

A un certo punto i tre non vedono più il kayak di Benetton. «Guardando a monte Max era a nuoto - continua la guida rafting - Didi con un lancio di corda è riuscito a raggiungerlo, ma dalla riva destra era impossibile tirarlo fuori per la potenza della corrente». Quindi il campione di Meolo viene spinto dalla forza del fiume dall'altro lato. «Sembrava fosse salvo, era riuscito a stare in piedi, ma poi si è accasciato di nuovo in acqua». La corrente forte, l'acqua gelida. «Abbiamo ipotizzato che fosse in ipotermia o si fosse rotto un arto», quindi è partito l'allarme. «Mi sono imbarcato - prosegue Buzzi - pagaiando a tutta forza ho trovato Max dopo 5 minuti». Erano riusciti a portarlo a riva dove i medici hanno iniziato subito la rianimazione.

«Max era ancora vivo, il cuore dava un leggero battito, ma purtroppo tra il freddo dell'acqua e il fatto di essere rimasto nel fiume gelido per 20 minuti, alla fine non ce l'ha fatta». Alla Federazione italiana di canoa turistica è calato il lutto. «Sono drammi che lasciano il segno per tutta la vita», commenta il socio Arcangelo Pirovano Todeschini. La famiglia di Benetton ha chiesto che le offerte vengano devolute a favore di opere caritatevoli. «Tutta la comunità è vicina al dolore dei parenti, degli amici e di quanti lo hanno amato», ha detto il sindaco di Meolo Daniele Pavan.

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