rotate-mobile
Cronaca Vigonovo

Sabato Turetta in Italia. Le indagini e gli interrogativi: «Niente intervento dopo la chiamata al 112»

Il vicino aveva riferito di un'aggressione in corso a poca distanza da casa Cecchettin. La Fiat Punto di Turetta si è allontanata subito dopo e si è mossa tra Vigonovo e Fossò per 32 minuti

Gli indizi che fosse successo qualcosa di grave c'erano già dalla sera di sabato 11 novembre, data della scomparsa di Giulia Cecchettin da Vigonovo. Il vicino che aveva chiamato il numero di emergenza aveva riferito di un'aggressione in corso nel parcheggio a poca distanza da casa Cecchettin, spiegando di avere udito le urla della ragazza la quale poi era stata caricata in una Fiat Punto contro la sua volontà.

Quando il padre di Giulia ha presentato la denuncia di scomparsa, alle 13.30 del giorno successivo, ha riferito ai carabinieri tutta la sua preoccupazione: «Il fatto che da ieri sera non abbiamo più sue notizie - ha spiegato, come riportato nel verbale - ci ha lasciati molto perplessi e ci preoccupa molto. Ho saputo che anche Filippo Turetta non è rientrato a casa e quindi temo per l'incolumità di mia figlia». Il padre aveva anche evidenziato che tra i due giovani c'era stata una relazione che si era conclusa a causa della «eccessiva gelosia del ragazzo», il quale «a volte era insistente e possessivo», aggiungendo che «l'ex fidanzato nell'ultimo periodo era depresso e pertanto, per paura che potesse attuare qualche gesto inconsulto», Giulia «cercava di stargli vicino». E ancora: «Giovedì 16 Giulia deve discutere la tesi di laurea, pertanto non riesco a capacitarmi del fatto che si sia allontanata senza fornire alcuna indicazione. Non nego di essere seriamente preoccupato per l'incolumità di mia figlia».

Eppure il verbale, mostrato nel corso della trasmissione "Chi l'ha visto?" di ieri sera, classifica il caso come "allontanamento volontario". Forse una formalità (da domenica comunque la prefettura ha attivato il protocollo di ricerche), ma che stona fortemente con gli elementi che già erano emersi fino a quel momento. La conduttrice Federica Sciarelli lo ripete più volte: «Non si deve più parlare di allontanamento volontario, bensì di allontanamento per cause ignote. Sarà la nostra nuova battaglia».

Clicca qui per iscriverti al canale WhatsApp di VeneziaToday

Nel programma, poi, Sciarelli fa notare come siano passati 32 minuti tra la chiamata al 112 (registrata alle 23.18) e l'uscita della Fiat Punto dalla zona industriale di Fossò, dove è avvenuta la seconda aggressione di Turetta nei confronti della ragazza. Le telecamere hanno registrato l'aggressione a Fossò alle 23.40 e dieci minuti più tardi, alle 23.50, il transito della macchina in uscita verso la strada provinciale. «Per 32 minuti l'auto vaga tra Vigonovo e la zona industriale di Fossò - dice Sciarelli -. Ci chiediamo se in questi 32 minuti questa Fiat Punto è stata cercata. Non sono pochi». Sembrerebbe di no: secondo l'Ansa, la sera di sabato 11 novembre «i carabinieri non inviarono una pattuglia a Vigonovo dopo l'allarme al 112 del vicino», particolare che «trova conferma in ambienti vicini all'inchiesta». Su questo punto i carabinieri non confermano né smentiscono, ma è chiaro che si tratta di un aspetto che andrà approfondito.

Filippo Turetta, arrestato sette giorni più tardi in Germania, arriverà in Italia sabato 25 novembre. Nel frattempo le indagini delle forze dell'ordine si concentrano su altri indizi che potrebbero aggravare le accuse nei suoi confronti con l'ipotesi della premeditazione: dall'arma del delitto ai vestiti di ricambio che sembra Turetta avesse in auto con sé, fino al denaro in contanti e ad un presunto sopralluogo a Fossò qualche ora prima del delitto: le telecamere presenti in quell'area avevano ripreso il passaggio della Punto anche nel pomeriggio di sabato, attorno alle 17.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Sabato Turetta in Italia. Le indagini e gli interrogativi: «Niente intervento dopo la chiamata al 112»

VeneziaToday è in caricamento