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Cronaca

Cgil, allarme infortuni sul lavoro. «In crescita in tutto il territorio»

Rischi maggiori per i lavoratori più anziani. Percentuali di crescita più alte che in Regione e in ambito nazionale. Nasce una linea telefonica e whatsapp gratuita del patronato

«A Venezia i dati Inail sugli infortuni fotografano una situazione drammatica». Daniele Giordano, segretario generale Cgil Venezia, Monica Zambon, della segretaria della Camera del lavoro metropolitana e Marco Campagnaro, direttore del patronato Inca Cgil, denunciano una situazione, nel 2022, senza precedenti rispetto agli anni scorsi. L'incidenza degli infortuni dichiarati, spiegano, è pari al 3,74%: 15.374. «E crediamo che siano altrettanti quelli accaduti e non denunciati, per varie ragioni, da lavoratrici e lavoratori. Troppe le tragedie che colpiscono il nostro territorio».

Gli infortuni con esito mortale, sui dati Inail rielaborati dal sindacato, «rappresentano una piccola punta dell’iceberg di quanto avviene quotidianamente nelle sedi occupazionali e lungo il tragitto per raggiungere i luoghi di lavoro e tornare a casa. L'incremento del 2022 - dicono Giordano, Zambon e Campagnaro - supera l’aumento delle denunce sul piano nazionale e regionale». In Italia l'aumento è del 24,63% rispetto all’anno precedente. In Veneto è pari a 19,88%, con un incidenza del 3,48%. Venezia è maglia nera, con un incremento del 33,57% dei casi e un rapporto del 3,74% sulle lavoratrici e i lavoratori.

I numeri

Sono stati 13.313 gli infortuni durante il lavoro, contro i 2.061 avvenuti in itinere. «Temiamo che, riguardo a questi ultimi, il dato reale sia ancor più sottostimato a causa dell’assenza di una corretta informazione sulle procedure da attivare in questi casi. Nei diversi settori sono 207 gli infortuni in agricoltura, 2.105 quelli avvenuti “per conto dello Stato” (dipendenti pubblici, sanità, studenti) e 13.062 quelli nell'industria e servizi (che comprendono 3.929 denunce nel settore terziario, 2.989 nell’industria, 1.003 nell’artigianato, 3.229 in altri settori e 1.912 non definiti).

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Rischi maggiori per i lavoratori più anziani

Il record di infortuni, in base ai dati, si ha nella fascia d’età tra i 50 e i 59 anni: 4.173, ma potrebbe aumentare, spiegano i sindacalisti, per l’effetto del costante allungarsi dell’età pensionabile. Guardando ai dati della fascia d’età che va tra i 60 e i 69 anni, l'aumento non si è fermato nemmeno nel “periodo Covid”, con un salto importante tra le 831 denunce del 2021 e le 1.220 del 2022. Di fronte a questo scenario, la Cgil Venezia, annunciano Giordano, Zambon e Campagnaro, ha deciso di dedicare agli infortuni una linea telefonica e whatsapp gratuita (dalle 14.30 alle 17.30, dal lunedì al giovedi), al numero 3427757193, attraverso la quale le operatrici e gli operatori del patronato Inca possano assistere, guidare o anche soltanto sciogliere dubbi sulle procedure necessarie a denunciare correttamente un infortunio.

«Spesso, nei nostri uffici, assistiamo persone che, a causa di procedure sbagliate, subiscono conseguenze difficilmente rimediabili sul piano professionale e sulla salute. Abbiamo sottolineato più volte come sia del tutto inadeguato il piano regionale a tutela della salute dei lavoratori, come non vengano assolutamente rispettati gli impegni contenuti, a partire dal vero adeguamento degli organici degli Spisal. Elementi che indicano come la scelta sia quella di seguire la logica del “lasciar fare alle aziende”: un segno che la tutela della salute e il rispetto della sicurezza non ricevono la centralità che servirebbe». La Cgil chiede venga attuato il protocollo, promosso dall’ex prefetto Michele di Bari, che ha coinvolto sindacati, istituzioni, istituti, Ulss e rappresentanti delle imprese. «Rafforzare la sicurezza nei luoghi di lavoro - concludono Giordano, Zambon e Campagnaro - potenziare le misure di prevenzione e sradicare una cultura che non mette al primo posto l’eliminazione dei rischi, deve essere una priorità condivisa». 

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