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Il saluto del nuovo capo della Comunità ebraica di Venezia

Le parole di Rav Alberto Sermoneta domenica in Ghetto nel corso della cerimonia. «Sarò il rabbino di tutti». Fra le autorità civili, militari e religiose anche il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi

Domenica nella sinagoga di Venezia la cerimonia di insediamento ufficiale del nuovo rabbino capo della Comunità ebraica, rav Alberto Sermoneta. All’appuntamento, a cui sono intervenute numerose autorità civili, militari e religiose, erano presenti il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il patriarca di Venezia Francesco Moraglia, l’imam Yahya ‘Abd al-Ahad Zanolo, diversi membri della Comunità ebraica di Venezia, tra cui il presidente Dario Calimani e il vicepresidente Paolo Navarro Dina. In rappresentanza della città c'erano la presidente del Consiglio comunale Ermelinda Damiano e il presidente della Municipalità di Venezia, Murano, Burano Marco Borghi.

Rav Sermoneta, nato e formatosi a Roma, della cui Comunità è stato sia chazan (cantore) che sofer (scriba), è subentrato al rav Daniel Touitou il cui mandato è scaduto nei mesi scorsi. Il nuovo rabbino capo ha svolto la medesima funzione a Bologna per 25 anni. Poi il rito solenne nella Scola Spagnola con il saluto del presidente della Comunità ebraica di Venezia Calimani, che ha ricordato come il rabbino non sia soltanto una guida spirituale, ma anche culturale ed etica. «Indica la strada della vita fatta di religiosità, tradizione, memoria, studio, comportamento civile, rispetto. A Venezia – ha detto - l’ebraismo ha creato una fusione di diversità che non hanno avuto eguali in Europa».

Poi le parole di Sermoneta. «Sarò il rabbino di tutti, se lo vorrete, lavorerò per il bene della Comunità, anche nel rispetto dei rapporti intessuti con la cittadinanza, con le istituzioni e le altre confessioni religiose, all’insegna del dialogo e con un’attenzione particolare alle nuove generazioni. Il lavoro del rabbino è sempre complesso, cercherò di svolgerlo con l’apertura e la disponibilità verso gli altri e l’impegno a mantenere un cuore pulsante affinché la comunità sia viva e attiva».

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