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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca San Donà di Piave

Ricoverata per intossicazione da botulismo: aveva mangiato peperoni sott'olio fatti in casa

Una donna di 41 anni, residente nell'area di San Donà di Piave, ha segnalato vertigini, difficoltà a parlare e problemi di vista. È stata curata all'ospedale e ora sta bene. Ulss 4: «Massima attenzione alla preparazione delle conserve»

Una donna di 41 anni, residente nel sandonatese, una decina di giorni fa è stata vittima di una grave intossicazione da botulismo che l'ha portata al ricovero in rianimazione e poi nella stroke unit all’ospedale di Portogruaro. Dopo le cure, la paziente è stata dimessa in questi giorni ed è in buono stato di salute.

Il rischio, però, è stato molto alto: quando è arrivata al pronto soccorso, il 19 novembre, la donna segnalava vertigini, difficoltà a parlare e a deglutire, problemi di vista. I sintomi hanno messo in allarme il personale medico, che ha sottoposto la paziente a un’indagine neurologica e rilevato il botulismo alimentare.

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Subito sono stati informati gli specialisti del Servizio igiene degli alimenti e della nutrizione (Sian), i quali, assieme al personale del Servizio igiene e sanità pubblica (Sisp), hanno avviato un’indagine epidemiologica recandosi in sopralluogo nell’abitazione della quarantunenne. Qui hanno recuperato vari tipi di conserve preparate in casa, tra le quali un vasetto di peperoni sott'olio. Ed è proprio in questo vasetto che l’Istituto zooprofilattico ha riscontrato la presenza del “clostridium botulinum”, il più noto produttore di tossine botuliniche.

«L'ottima coordinazione con il personale dell’ospedale, e la collaborazione della donna intossicata, ci hanno permesso di svolgere gli accertamenti in tempi rapidi - spiega Anna Pupo, direttrice del dipartimento di prevenzione dell’Ulss 4 -. In tal modo siamo riusciti a recuperare gli alimenti e varie conserve che potevano contenere questa tossina, evitando che altri familiari potessero consumarli». L'indagine ha anche permesso di escludere che il problema fosse causato da conserve di produzione industriale: in quel caso, sarebbe stato necessario ritirare il prodotto dai punti vendita.

La dottoressa Pupo lancia un appello: «Ribadiamo di prestare la massima attenzione nella preparazione di conserve in casa perché, come avvenuto in questo caso, un’apparente semplice conserva sott'olio può generare tossine nocive e potenzialmente mortali».

Il botulismo alimentare, fa presente l'azienda sanitaria, è un vero e proprio avvelenamento, che produce una sintomatologia paralitica dei nervi cranici e che può portare alla morte per paralisi respiratoria. Per provocare la malattia è sufficiente ingerire un quantitativo infinitesimale. In Italia ogni anno si registrano 20-30 casi di botulismo, il 90% causato dal consumo di conserve preparate in casa. Per prevenire il problema, è necessario rispettare le corrette pratiche igieniche (lavaggio delle mani, degli alimenti che si vogliono conservare e dei contenitori) e la rigorosa esecuzione delle fasi di preparazione della ricetta (dosaggio degli ingredienti, tempi e temperature di cottura). La corretta acidificazione, fino al raggiungimento di un pH inferiore a 4,6, e il corretto dosaggio di sale o di zucchero, oltre alla cottura, sono le due misure di prevenzione più facilmente attuabili a livello domestico.

L’Istituto superiore di sanità ha predisposto un manuale per preparare correttamente le conserve alimentari casalinghe, dal titolo “Linee guida per la corretta preparazione delle conserve alimentari in ambito domestico”. È disponibile online al link https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2176_allegato.pdf

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