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Cronaca Fossò / Via Zona Industriale VIII Strada

Torna in azione la "banda del buco": muro messo ko e due calzaturifici razziati a Fossò

I delinquenti sono fuggiti nella notte tra giovedì e venerdì con circa 400 paia di scapre, per un valore di 80mila euro. Sono entrati da un finestrone per poi passare attraverso la parete

Sfondano il muro praticando un grande buco e si intrufolano in due calzaturifici, scappando poi con scarpe per un valore di circa 80mila euro. E' tornata in azione la banda specializzata in questo tipo di scorribande che già in passato aveva colpito in Riviera del Brenta. Questi delinquenti amano usare le maniere forti, senza giocare troppo di fino.

Nella notte tra giovedì e venerdì hanno messo nel mirino i calzaturifici Marilisa e Mafer di Zona industriale IV Strada a Fossò. Sono entrati nel primo forzando un finestrone, dopodiché si sono dedicati a svuotare tutte le scatole di scarpe presenti. Le calzature sono state riposte in sacchetti di plastica e poi caricate a bordo di un veicolo (probabilmente un furgone) parcheggiato all'esterno dell'azienda. Hanno avuto tutto il tempo di impossessarsi di quante più scarpe possibile. Dopodiché, non contenti, hanno praticato un grosso buco sul muro divisorio del capannone intrufolandosi anche nell'area della ditta Mafer.

"Siamo pieni di allarmi - dichiara il titolare - ma non ne è scattato nessuno. Evidentemente sapevano bene come muoversi e dove si trovavano. Certo, non è piacevole quello che è successo". Se al posto di sfondare il muro gli intrusi avessero forzato il portellone d'ingresso, con ogni probabilità il copione sarebbe stato ben diverso. Tant'è. "Abbiamo anche la guardia giurata che passa due o tre volte a notte - continua il titolare - ma non si è accorta di nulla". Il bottino totale è ancora in via di quantificazione, ma si aggirerebbe su 400 paia di scarpe totali. Per un valore di circa 80mila euro. Poco più di un mese fa un colpo molto simile è stato messo a segno al calzaturificio "Kallistè" di via Roverelli, sempre in zona industriale. Anche in quel caso il sistema di allarme non entrò in funzione: il valore del bottino si aggirò sui 200mila euro. 

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