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Cronaca Mestre Centro / piazzetta Matter

Manifestazione dei lavoratori Superjet in centro a Mestre

Con i conti correnti aziendali bloccati gli stipendi sono saltati. «Così non si danneggiano gli oligarchi russi, ma le famiglie italiane»

«Bonifici bloccati, stipendio di aprile zero euro»: si è svolta davanti alla sede della banca Intesa di Mestre, in piazzetta Matter, la protesta dei dipendenti della Superjet di Tessera. Circa un centinaio quelli che si sono radunati, la mattina di venerdì 29 aprile, con cartelli e bandiere.

L'azienda, che allestisce gli interni dei velivoli russi da commercializzare in Europa, è paralizzata dalle sanzioni della guerra. Non può esportare né ricevere materiale. Ma il problema più immediato è il congelamento degli stipendi: come spiegato da Claudio Gonzato, coordinatore nazionale aerospazio per la Fiom-Cgil, «le banche Intesa e Credito Cooperativo della Marca hanno bloccato i conti dell’azienda in Italia a scopo cautelativo», con la conseguenza che i salari di aprile non sono stati erogati. Banca Intesa Sanpaolo ha riferito di non avere responsabilità nella vicenda e di essersi comunque attivata per risolvere la situazione, precisando che «già da diversi giorni sta collaborando con le autorità italiane competenti per ottenere l’autorizzazione al pagamento degli stipendi dei dipendenti Superjet». Insomma, si tratterebbe più che altro di un inghippo burocratico.

Fatto sta che le atrocità della guerra, in qualche modo, si stanno ripercuotendo anche sui lavoratori veneziani. Gonzato ha definito «inspiegabile la scelta da parte delle banche, senza nessun confronto preventivo con le parti sociali». E i manifestanti, venerdì, ribadiscono: «Gli stipendi bloccati non danneggiano gli oligarchi russi, ma i lavoratori e l’azienda». Oltre ai dipendenti e ai rappresentanti dei sindacati, al presidio ha preso parte l'assessore al Lavoro Simone Venturini, che ha chiesto l'intervento del governo in merito all'interpretazione sulle sanzioni applicate alla società.

La Superjet è controllata al 90% dalla compagnia russa Sukhoi e al 10% dall’italiana Leonardo. È attiva nel settore della produzione, allestimento e servizi di manutenzione di velivoli ad uso civile. I 144 dipendenti italiani hanno già accettato una cassa integrazione al 70% a partire dal 19 aprile.

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