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Cronaca Mirano

Prese un farmaco e rimase invalido, maxi risarcimento da 350mila euro

Un medico di Mirano si autoprescrisse nel 1999 una medicina per curare gli effetti del colesterolo. Il giudice ha collegato ciò con l'insorgere di una malattia che attacca le ossa

Si autoprescrisse un farmaco per la riduzione del colesterolo. E per questo rischiò di morire. Ora, però, otterrà dalla Bayer, la nota casa farmaceutica, un risarcimento di 350mila euro. Una vita rovinata quella di un medico di famiglia di Mirano che entrò nell'incubo nel 1999, quando assunse la medicina. Solo due anni più tardi, nel 2001, dopo alcuni casi di decessi e di effetti collaterali, il prodotto venne ritirato dal mercato.

Dopo. Molti mesi dopo l'assunzione da parte del medico, all'epoca dei fatti 51enne. Dopo circa due mesi, infatti, iniziò ad accorgersi che qualcosa non andava. Il responso delle visite fu un dramma: rabdomiolisi, una malattia che distruffe le cellule del muscolo scheletrico. Il giudice del tribunale civile di Venezia, nella sentenza, come riporta Il Gazzettino, ha riconosciuto la sussistenza di un nesso causale tra la malattia e il farmaco.

Per questo la Bayer è stata condannata al risarcimento, calcolato sia in base al danno morale, sia in base a quello patrimoniale: il medico, infatti, a causa della malattia dovette chiudere il laboratorio per tre anni perdendo la convenzione con l'Ulss. Solo nel 2002 è stato poi dichiarato invalido al cento per cento e ha ricevuto una pensione d'invalidità mensile. L'importo economico è stato quindi calcolato anche in base all'ultimo reddito dichiarato dal malcapitato moltiplicato per gli anni lavorativi persi a causa della malattia.

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