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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Jesolo

Miss Italia batte la burocrazia, apre alle "italiane senza cittadinanza"

Il concorso di bellezza va oltre alle difficoltà della macchina normativa nostrana e permette l'iscrizione alle ragazze in Italia dalla nascita

Miss Italia” nel nome, ma non necessariamente nei documenti. A partire da quest'anno, infatti, il principale concorso di bellezza della Penisola apre le iscrizioni anche alle ragazze senza cittadinanza italiana, nate da genitori stranieri, a patto che siano nate su suolo nostrano e che vivano nel nostro Paese da almeno 18 anni con continuità. Per accedere alle selezioni, in pratica, si segue lo “ius soli” alla maniera italiana (che concede la cittadinanza se richiesta entro un anno dal compimento della maggiore età, a patto che si abbia mantenuto dalla nascita la residenza nel Belpaese) e si va incontro a chi, per motivi burocratici, non ha ancora in mano le agognate carte.

IL CONCORSO - La grande novità sociale nel regolamento dell'edizione 2014 coincide con i 75 anni di vita del concorso. La finale si svolgerà a Jesolo, realizzata da Magnolia e trasmessa da La7 domenica 14 settembre. I nuovi requisiti di partecipazione sono stati illustrati ai responsabili regionali di Miss Italia nel corso di una riunione svoltasi a Roma che ha dato il via alla nuova stagione, mentre le ragazze iscritte sono già 2.909

I COMMENTI - Un'apertura significativa del concorso di Patrizia Mirigliani, che va dichiaratamente incontro alle ragazze che hanno il diritto di ottenere la cittadinanza ma, per varie ragioni, non ne sono ancora entrate in possesso. “Ritengo che per il concorso questa novità - spiega l'organizzatrice dell'evento - rappresenti un'apertura di grande buon senso rivolta a tutte quelle ragazze che sono nate in Italia, che hanno frequentato le scuole nel nostro paese, che lavorano stabilmente e sono perfettamente integrate nella società al punto da essere italiane a tutti gli effetti. Miss Italia dà a queste donne il suo lasciapassare per partecipare”.

COME FUNZIONA - Patrizia Mirigliani, come già suo padre Enzo, è in prima linea nel campo sociale e nella difesa dei diritti delle persone e, in particolare, in questo caso, delle “italiane senza cittadinanza”: spesso alla richiesta dei documenti, che i 18enni devono rivolgere all'ufficiale di Stato Civile, accadono vari imprevisti, ad esempio che i genitori non abbiano provveduto ad iscrivere all'anagrafe i figli nati in Italia, oppure abbiano chiesto in ritardo l'inserimento nel proprio permesso di soggiorno. In questi casi viene a mancare il requisito della residenza legale ininterrotta dalla nascita al compimento della maggiore età, e il diritto alla presentazione della domanda viene pregiudicato, con tempi burocratici per il rilascio della cittadinanza che superano l'anno.

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