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Cronaca

Morta Maria Caburazzi, Zanoni: «Una vita al servizio dei più deboli e degli animali indifesi»

Il ricordo del consigliere regionale del Pd Veneto, in memoria dell’avvocato penalista e presidente dell’Enpa scomparsa nei giorni scorsi

«Una vera guerriera, al servizio dei più deboli e soprattutto degli animali indifesi vittime dei soprusi. Il grande amore per queste creature ha guidato la sua professionalità in battaglie legali vincenti». Il consigliere regionale del Pd Veneto, Andrea Zanoni, ricorda l’avvocato penalista Maria Caburazzi, presidente dell’Enpa (Ente nazionale protezione animali) per quasi un ventennio, scomparsa nei giorni scorsi. «Fin dagli anni ’90 ha difeso, anche a titolo gratuito, i diritti degli animali: grazie a lei abbiamo ottenuto sentenze di condanna esemplari, anche di Cassazione, che hanno fatto storia. Solo per citarne una, l’eliminazione della barbara pratica che aveva per vittime gli zimbelli vivi, uccelli da richiamo legati a fili per farli svolazzare e richiamare i loro simili a tiro di fucile».
 
L’esponente ambientalista dem la ricorda come «un faro, una maestra di giurisprudenza dalla quale da giovane ho imparato moltissimo, soprattutto in merito alle procedure giudiziarie dei Tar e dei tribunali penali. Nel corso di 30 anni di conoscenza, abbiamo trascorso centinaia di giorni assieme, soprattutto nelle aule dei tribunali in processi contro bracconieri, cacciatori, persone che avevano seviziato animali di tutti i tipi. Con la sua scomparsa si chiude un'epoca».

«Con Maria ho partecipato a più di 150 processi per reati contro gli animali. Aveva istruito al Tribunale amministrativo regionale diversi ricorsi contro i calendari venatori, in rappresentanza delle associazioni animaliste e ambientaliste Enpa Lac (Lega per l'abolizione della caccia), Lav (Lega anti vivisezione), Wwf e Legambiente ottenendo importanti vittorie. Da ricordare le tante sentenze ottenute che hanno bloccato la caccia ai migratori e ai cuccioli di cervo. E ancora memorabili sono state le manifestazioni a Palazzo Ferro Fini contro la caccia in deroga a fringuelli e pispole, l'uccellagione nei roccoli, la caccia al lupo e all'orso. Ricordo - conclude Zanoni - quando mi veniva a trovare a casa: gli si riempiva il cuore nel vedere nel mio giardino le cassette-nido, le mangiatoie d'inverno, le centinaia di uccellini che girovagavano per venire a nutrirsi. Genuina, brava, diretta, un'amica vera. Già mi manchi. Vola alto, Maria, insieme ai tuoi cari pennuti per i quali avevi una passione senza misura come me».

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