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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Quarto d'Altino

"Il guardrail doveva proteggere, invece ha ucciso". I genitori di Edo nominano un perito

Mamma e papà di una delle due vittime dell'incidente sulla Triestina si sono rivolti a Studio 3A, che ha incaricato un ingegnere per ricostruirne le cause della morte

"Vogliamo fare chiarezza, non perché questo serva a restituirci nostro figlio, ma perché non debba succedere di nuovo, perché altri giovani non abbiano a perdere la vita così tragicamente e altre famiglie non debbano patire il dolore immenso che stiamo provando noi". Difficile comprendere fino il fondo il dramma che in questi giorni stanno vivendo Michela e Angelantonio, la mamma a il papà di Edoardo Ascione, 21enne di Fossò deceduto in un incidente stradale sulla Triestina il 10 agosto (con lui è morta anche l’amica Linda Giorio, 22 anni di Vetrego). Comprensibile, d'altro canto, che due genitori con il cuore spezzato chiedano di poter comprendere appieno le cause di una tragedia così terribile.

Così, attraverso il consulente personale Massimiliano Golin, si sono rivolti a Studio 3A, società specializzata nella valutazione di responsabilità, con lo scopo di fare piena luce sulla dinamica e sulle cause dello schianto. In particolare nel mirino delle perizie c'è quel guardrail che non ha retto all’urto e ha “infilzato” la Lancia Y condotta da un’amica - dove viaggiavano Edo, Linda e un altro coetaneo, rimasto gravemente ferito -, penetrando nell’abitacolo come una lama, con effetti devastanti. Pochi dubbi, secondo Studio 3A, che sia stata proprio la barriera metallica a essere fatale ai due ragazzi, entrambi seduti sul lato destro. Gli altri due giovani, che si trovavano a sinistra, sono infatti sopravvissuti.

L’obiettivo dei familiari di Edoardo è capire non solo se il guardrail non fosse o meno a norma ma anche se fosse manutentato e correttamente fissato e ancorato. Un’azione, come hanno tenuto a puntualizzare la mamma e il papà, finalizzata ad evitare che incidenti del genere abbiamo a ripetersi e che altre persone, e altri giovani soprattutto, "trovino la morte per mano di uno strumento che dovrebbe proteggere gli utenti della strada, non trafiggerli".

Studio 3A si è messo in moto. "Stiamo acquisendo tutta la documentazione sul sinistro – spiega il presidente, dottor Ermes Trovò – e abbiamo già incaricato l’ingegner Pierluigi Zamuner, uno dei più qualificati ingegneri cinematici, per verificare e analizzare lo stato dei luoghi e per ricostruire nei minimi dettagli la dinamica e le cause dell’incidente. Gli aspetti risarcitori in questo tragico momento passano in secondo piano: l’impegno che si siamo assunti con la famiglia di Edoardo è quello di fare tutto il possibile affinché emerga la verità".

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