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Cronaca Dolo

È morto Gian Luca Cappuzzo, medico che uccise la moglie avvelenandola

Aveva un male in fase terminale ed era in cura a Dolo, dove una zia si occupava di lui. In carcere il percorso di redenzione

È morto Gian Luca Cappuzzo, medico detenuto dal 2006 al carcere Due Palazzi di Padova per aver ucciso la moglie con un mix di farmaci. Aveva un tumore in fase terminale è si è spento a 53 anni all’ospedale di Dolo, città nella quale era ristretto agli arresti domiciliari, ospite da una zia. Su di lui pendeva una condanna a 26 anni per omicidio aggravato dal rapporto di parentela, dall’uso di sostanze venefiche e dalla premeditazione. Lo riporta PadovaOggi.

L'omicidio

Cappuzzo nel 2006 uccise la moglie Elena Fioroni con delle iniezioni di una potente sostanza velenosa, tagliandole poi i polsi per simulare il suicidio. All’epoca aveva 37 anni ed era un medico specializzando nel reparto di chirurgia. La moglie Elena, psicologa, 31 anni, venne uccisa nella loro villetta a Voltabarozzo. La donna era stata anestetizzata con etere, poi avvelenata con tre iniezioni di benzodiazepine, un ansiolitico, e di etilcarbammato, una sostanza cancerogena usata anche nei pesticidi. Poi Cappuzzo aveva adagiato il corpo nella vasca da bagno, tagliato i polsi alla donna e scritto due sms dal suo telefono, cercando di spacciare l’omicidio per suicidio.

In questi anni il detenuto aveva avviato un percorso di recupero, collaborando con la redazione della rivista "Ristretti Orizzonti" e intraprendendo il corso di studi in giurisprudenza. Un contesto che avrebbe pesato positivamente sulla decisione del tribunale di sorveglianza di convalidare i permessi già dopo dieci anni di detenzione.

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