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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Moto ondoso, Agostini: «Meno serenate sotto il ponte di Rialto? Una possibilità»

Il comandante della polizia locale in II Commissione: «Il tema della velocità è importante per il volume di moto ondoso che provoca, ma non è l'unico fattore»

«Varrebbe la pena di riflettere se non fosse possibile, nelle zone più intasate, distinguere i percorsi delle serenate delle gondole rispetto ai luoghi dove avvengono il carico e scarico merci e la raccolta dei rifiuti. Sarebbe un grosso sacrificio dire che non ci sono gondole sotto il ponte di Rialto dalle 9 alle 11, ma questo semplificherebbe molto il trasporto merci nelle zone centrali della città». È la riflessione fatta dal comandante della polizia locale di Venezia, Marco Agostini, intervenuto in II Commissione per parlare di una delle problematiche che da tempo affliggono la circolazione acqua in centro storico: il moto ondoso.

«La velocità non è l'unico fattore»

«Il tema della velocità è importante per il volume di moto ondoso che provoca, ma non è l'unico fattore - ha detto Agostini -. Ci sono imbarcazioni che a velocità inferiori generano maggiore moto ondoso. Sappiamo che i gondolieri operano praticamente dalle 8 a mezzanotte e, quindi, per una fascia della giornata si sovrappongono ad altre tipologie di trasporto, dalla raccolta rifiuti al trasporto merci». Questa, però, come ha sottolineato Agostini sarebbe «una scelta di tipo politico».

«Abbiamo due zone particolarmente critiche, che sono quelle tra Ponte di Rialto e Rio di San Luca, e la zona antistante la stazione Gino al bacino di Santa Chiara, dove tra le 9 e le 12 abbiamo delle situazioni di traffico estremamente sostenuto e di intasamento, perché si sovrappone il traffico merci che parte tutto dal Tronchetto o da Mestre per il Canal Salso - ha detto Agostini -. All'interno del centro storico transitano mezzi del tpl che svolgono una funzione prioritaria per la popolazione, i mezzi del servizio pubblico non di linea e del Gran Turismo, mezzi del trasporto merci nelle diverse tipologie, gondole e imbarcazioni da diporto».

Come per le gondole, «non sarebbe scandaloso che il Canal grande fosse interdetto ai vogatori, alle imbarcazioni a remi per divertimento», ha aggiunto Agostini, sempre in riferimento a determinate fasce orario. «Non è perché le barche a remi provochino moto ondoso, ma assieme ai gondolieri e ai taxi portano a intasamenti e manovre che generano moto ondoso», ha detto il comandante della polizia locale. Lo stesso discorso vale per l'utilizzo delle rive. Durante la pandemia, dove determinate tipologie di traffico erano notevolmente inferiori, sono stati consentiti approdi provvisori di scarico di merci che, oggi, probabilmente in relazione ai plateatici «devono essere rivisitati essendo ripreso il traffico pre-pandemia - ha concluso Agostini -. Vale la pena fare una riflessione anche rispetto al numero unico dei taxi: se ci fosse un numero unico per smistare i taxi, avremmo meno movimento di taxi concorrenti che si muovono da un punto all'altro della città. Cosa ottima, ma che provoca una quantità di moto ondoso significativo».

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