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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Bus Operator, Ncc e Taxi pronti a collaborare per far rientrare in sicurezza oltre 70mila studenti

La proposta presentata da Ncc e Taxi di Confartigianato Imprese Veneto

«Siamo pronti a fare la nostra parte per permettere agli oltre 70mila studenti pendolari delle superiori del Veneto di rientrare a scuola in sicurezza lunedì 1 di febbraio». Lo affermano Denis Pulita e Giambattista Danieli, presidenti dei gruppi regionali di mestiere degli Ncc e Taxi della Confartigianato Imprese Veneto. «La soluzione individuata dalla Regione Veneto di coinvolgere i Bus Operator privati è certamente positiva -dicono - come è positiva l’individuazione dei 244 addetti TPL di ausilio all’incarrozzamento sui mezzi (i cosiddetti steward). Sarebbe utile che il Prefetto prendesse una decisione anche sulla proposta esplicitata da Ncc e Taxi di Confartigianato Imprese Veneto a fine 2020 sulla disponibilità offerta di mezzi e risorse per intervenire in caso di guasti di bus, impossibilità ad eseguire la corsa programmata per temporanea assenza del personale di guida o di condizioni meteo avverse, ecc».

La richiesta di intervento potrebbe venire direttamente dal personale di terra e dagli steward preposti alla regolamentazione del flusso degli studenti, se opportunamente dotati di un apposito applicativo tecnologico da parte del gestore del servizio già oggi nella disponibilità dei vettori. Potrebbero così contattare il più vicino operatore sia esso taxi o Ncc per l’intervento. Attraverso la richiesta telematica del servizio sarebbe anche possibile gestire gli aspetti relativi al pagamento e fatturazione del corrispettivo e non da ultimo garantire il pieno tracciamento dell’utenza». “L’utilizzo di quasi 700 bus privati nelle sette province del Veneto - commenta Daniele Rigato, presidente dei Bus Operator di Confartigianato Imprese Veneto - dimostra il buon lavoro svolto. Come categoria lavoriamo a questo progetto di integrazione tra trasporto pubblico e trasporto privato dal settembre scorso anche per dare un aiuto concreto alle nostre imprese, ferme dal primo lock down e quindi da febbraio 2020 e che hanno ancora grossissime difficoltà a lavorare per le difficoltà nella programmazione, di gite organizzate, uscite scolastiche e per il crollo drammatico e totale dell’intero comparto turistico dovuta all’emergenza sanitaria. Una situazione difficile sulla quale i ristori, pochi e irrisori, incidono bene poco».

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