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Infrastrutture / Sant'Erasmo

«No alla maxi antenna a Sant'Erasmo»: il caso in Comune

Gli abitanti dell'isola,"orto di Venezia", hanno raccolto 700 firme contro l'infrastruttura alta 24 metri, autorizzata con "silenzio-assenso": «Va rimossa, danneggia il paesaggio e l'economia»

Erano arrabbiati, sdegnati e delusi gli abitanti dell'isola di Sant'Erasmo (la seconda più grande della laguna di Venezia, storicamente l'orto della città, a forte vocazione agricola) che, costituitisi in comitato, oggi si sono presentati in consiglio comunale a Ca' Farsetti, forti di 700 firme raccolte. Nel mirino, un'antenna telefonica, tecnologia 5G, alta 24 metri, che dal novembre scorso sorge nei pressi del centro abitato dell'isola, che conta circa 600 abitanti: nessuno ne sapeva nulla, se non il proprietario dei terreni che ha scelto di affittarli al gestore telefonico Iliad per l'istallazione, hanno spiegato i residenti. Un'infrastruttura che nulla, sostengono, ha a che fare con la storia e la vocazione dell'isola, e che ne danneggia l'economia e il futuro. Il comitato ha chiesto al Comune di adoperarsi per la rimozione.

L'antenna della discordia

L'antenna è comparsa, secondo il racconto del comitato, «da un giorno all'altro», turbando la quiete dell'isola, alla fine di ottobre. In pochi giorni è stata organizzata una partecipatissima assemblea, è nato un comitato e una petizione: «Abbiamo raccolto quasi mille firme, senza organizzazione, avrebbero potuto essere molte di più con più tempo» spiega il portavoce del comitato Savino Cimarosto, un imprenditore agricolo che a Sant'Erasmo è nato e vive. 

L'antenna, dotata di 6 ripetitori, dovrebbe migliorare la ricezione per la telefonia mobile non solo nell'isola ma anche nelle aree circostanti. Ha ottenuto tutte le autorizzazioni necessarie, anche grazie a una normativa nazionale, come spiegato dai tecnici del Comune, che di fatto ritiene indispensabili e quindi sempre autorizzate le infrastrutture legate alle comunicazioni. Il 24 ottobre 2022 gli uffici del Comune hanno ricevuto la richiesta di Iliad sull'istallazione e l'hanno pubblicata come da prassi nell'albo pretorio; l'Arpav ha accertato che le emissioni elettromagnetiche della nuova antenna rispettassero i limiti di legge; il 17 novembre 2022 la richiesta di autorizzazione è arrivata sul tavolo della Soprintendenza, che per progetti come questo ha solo 20 giorni per una valutazione e un eventuale richiesta di approfondimenti. La soprintendenza non ha rilevato nulla, e il 17 gennaio 2023 è arrivata l'autorizzazione, per "silenzio-assenso" (istituto ampliato negli ultimi anni per evitare rallentamenti nell'approvazione dei progetti). Ma il procedimento che ha portato all'autorizzazione non soddisfa gli abitanti dell'isola, che avrebbero voluto una trasparenza e una comunicazione maggiore e migliore: «È stata una violenza arrogante, in un territorio da custodire» ha detto Paola Giurini, altra animatrice del comitato.

Le voci dei residenti

Le paure degli abitanti dell'isola sono tante. Partendo dalla temuta svalutazione delle case e dei terreni, data la prossimità con la nuova infrastruttura. «Ma non ci interessano compensazioni» ribadiscono più volte, ciò che gli interessa è «rimuovere un'antenna che non ha cittadinanza qui, uno sfregio all'isola, alla sua economia, ai suoi abitanti».

Cimarosto, primo firmatario della petizione, vive a poche decine di metri dall'antenna, e descrive la situazione al Consiglio comunale: «Come faccio, come facciamo a parlare di agricoltura biologica, di sostenibilità, con un'antenna del genere vicino ai campi? Il paesaggio è deturpato irrimediabilmente, le possibilità di un'economia a trazione agricola lo è». Nel comitato serpeggiano anche paure per la salute e i possibili danni della tecnologia 5G: per ora non confermati dai dati scientifici, ma, essendo una tecnologia nuova, si evoca il principio di precauzione. Il dato certo è che l'antenna non serve a Sant'Erasmo: «Qui funziona tutto, usiamo internet, telefoni, senza problemi» notano gli abitanti. Che chiedono al Comune perché l'isola non sia invece inserita nei paesaggi storico-rurali, e quindi tutelata come tale.

Le critiche al progetto

L'antenna è di tipo ordinario, senza particolari specifiche. Ma secondo il comitato, Iliad, nel presentare il progetto dell'antenna (con cui ha ottenuto il nulla osta dal Comune e dalla Soprintendenza) ne avrebbe taciuto l'impatto paesaggistico, parlando di assenza di "differenze rilevanti" con la situazione pregressa, data la presenza di un'altro palo (usato per le comunicazioni sull'acqua alta, che però era alto 4 metri, e non 24), e descrivendo un'infrastruttura "poco visibile" e schermata da alberi, salvo la punta che avrebbe "svettato". Una realtà che viene smentita dai fatti. «Si parla di area poco abitata, ma l'antenna sorge proprio nell'area più abitata dell'isola - ha spiegato il comitato - la politica non è stata interpellata, non è stato considerato il contesto, questo non è accettabile». Iliad è stata contattata per un commento riguardo le critiche mosse dai residenti di Sant'Erasmo.

La seduta delle commissioni consiliari, dopo due ore, è stata sospesa e sarà riaggiornata per approfondimenti. Dal comitato fanno trapelare soddisfazione per l'interesse ottenuto, ma nessun particolare ottimismo: «Sappiamo che sarà difficile», stanti le leggi vigenti, che danno ai Comuni ben pochi mezzi per intervenire sulle infrastrutture private per le telecomunicazioni.

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