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Cronaca Castello

No al ritorno dei mezzi Actv in Rio delle Galeazze: la lettera

Un comitato nato nel 1995 scrive a Soprintendenza e municipalità chiedendo lo stop al progetto approvato a ottobre 2023: «Negli anni '90 danni enormi alle sponde e alle abitazioni»

Non tutti sono favorevoli al ritorno dei mezzi Actv e del traffico acqueo in Rio delle Galeazze, zona Arsenale. Il "comitato cittadino Rio delle Galeazze" oggi ha inviato una lettera alla Soprintendenza, alla municipalità di Venezia centro e alla stampa chiedendo di rivedere il progetto approvato nell'ottobre scorso, che dovrebbe consentire un taglio dei tempi di percorrenza dei mezzi di circa 20 minuti. 

Un comitato «già costituitosi nel 1995 per tutelare le proprie abitazioni prospicienti il Rio delle Galeazze nonché la zona monumentale e storica dell’Arsenale nel suo complesso, e in occasione del passaggio dei mezzi acquei di trasporto poi escluso nel 1999» scrivono, a ricordare che il progetto comunale prevede un ritorno al passato, costituendo «motivo per noi di preoccupazione in quanto testimoni diretti dei danni pregressi e già in atto visibili e non visibili alle abitazioni, rive e quant’altro a contatto con l’acqua marina».

Secondo gli scriventi, l’Amministrazione Comunale, nel progetto in essere, ignorerebbe «la caratteristica di fragilità della città, delle fondamenta delle abitazioni ed edifici storici di fronte al danno dovuto all’aumento della popolazione turistica, del traffico acqueo smisurato ed incontrollato dei mezzi di trasporto Actv, dei lancioni, dei taxi e delle barche d’approvvigionamento». La lettera ricorda poi il dibattito della fine degli anni '90: «Già all’epoca, in occasione dei vari crolli nei rii della città, il Consiglio comunale conveniva che la tutela doveva essere superiore a qualsiasi interesse e/o categoria».

I costi per il restauro delle rive e delle fondamente per i danni causati dal moto ondoso ammontavano, spiegano i firmatari della lettera, a fine anno 2000, a 1200 miliardi delle vecchie lire, con esclusione delle spese per gli interventi di manutenzione ordinaria con il risultato che oggi diventano necessarie opere di rinforzo e di riparo. Secondo il comitato, ogni rinforzo previsto non sarebbe sufficiente, e il passato suggerisce di evitare l'attraversamento della città a favore delle attuali circumnavigazioni. «La pregressa apertura del rio delle Galeazze al traffico acqueo negli anni '90, fu causa di enormi danni alle sponde ed abitazioni. Il ponte del Paradiso fu addirittura abbattuto per i vistosi segni di cedimento e sostituito con una passerella. Non saranno certo i lavori preventivi previsti dall’Amministrazione a risolvere i problemi emersi in passato, anzi - scrive il comitato - come da progetto tali lavori potrebbero annullare la "flessibilità" antisismica degli edifici (torri comprese) sapientemente concepita dai nostri predecessori».

L'appalto per i lavori è all'interno dei 105 milioni destinati a Biennale per l'area dell'Arsenale, di questi 14 sono destinati alla riapertura del Rio delle Galeazze al traffico acqueo.

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