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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Ulss 13, nuove ambulanze per Dolo e Mirano: "Sempre più simili a terapie intensive mobili"

Il direttore generale Dal Ben ha presentato i nuovi mezzi, dotati di comfort e nuove tecnologie, dei veri e propri ospedali mobili. Andranno a sostituire i veicoli più obsoleti

"La parola d'ordine è sicurezza. Soprattutto quando si parla di emergenza-urgenza". Con queste parole il direttore generale dell’Ulss 13 Giuseppe Dal Ben ha salutato l’arrivo di due nuove ambulanze, che saranno destinate agli ospedali di Dolo e Mirano.

Le nuove ambulanze, che sostituiscono quelle più obsolete, forniscono un migliore confort per il paziente trasportato, sia per le sospensioni pneumatiche di ultima generazioni che per il nuovo tipo di climatizzazione. Sono mezzi che permettono ai sanitari del Suem di praticare la rianimazione di alto livello sul territorio, grazie alle apparecchiature avanzate con cui sono state attrezzate, come i defibrillatori capaci di trasmettere il tracciato dal luogo dell'evento all'Unità Coronarica e i respiratori automatici. "Le ambulanze di cui ci dotiamo oggi - ha evidenziato Dal Ben - possono essere paragonate a delle vere e proprie terapie intensive mobili".

È come se l’Ospedale si muovesse e andasse sul luogo dell’evento. In queste macchine c’è tutto quello che serve per gestire e stabilizzare un paziente critico fino all’arrivo nella struttura ospedaliera più idonea a curarlo. "Ed è importante che sia così - ha commentato Pietro Stefano Pacelli, responsabile del Dipartimento di Emergenza - visto che in questa Ulss, nel 2015, il personale del Suem ha eseguito 16179 trasporti, di cui 2801 in codice rosso, con un trend in netta crescita negli ultimi cinque anni del 24%. "Si esce di più - ha continuato - sia perché è aumentata la sensibilità dell’utenza di fronte a certi sintomi, sia perché abbiamo un territorio che risente di un buon numero di pazienti anziani, per di più allettati e affetti da patologie croniche".

Il direttore generale Dal Ben non ha mancato di sottolineare l'importanza dei sanitari, che ogni giorno lavorano "sul campo". "A fianco della tecnologia e delle macchine - ha infatti precisato - ci sono le professionalità, sia mediche che infermieristiche. Le macchine, anche di ultima generazione, servono, sono necessarie, ma in un contesto in cui ci sono anche risorse umane. Ho già dato il mio via libera - ha chiosato - perché sia completata la squadra dei due pronto soccorsi dotata oggi di quindici medici, trentaquattro infermieri, quindici autisti di ambulanza e dieci operatori socio sanitari per sede".

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