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L'operazione / San Donà di Piave

Maltrattamenti e violenze in casa di riposo a San Donà, quattro in arresto

Si tratta di operatori socio-sanitari: due sono finiti in carcere e due ai domiciliari al termine delle indagini dei carabinieri

Quattro operatori socio-sanitari sono stati arrestati nelle prime ore di oggi, martedì 14 marzo, dai carabinieri della compagnia di San Donà di Piave. Gli Oss, due in carcere e due ristretti ai domiciliari, sono indagati per concorso in maltrattamenti aggravati a danno di anziani ospiti della casa di riposo "Monumento ai caduti in guerra", con sede in via San Francesco.

Nell’ambito della stessa indagine, il 25 novembre 2022, i militari avevano eseguito un’ordinanza di applicazione di custodia cautelare in carcere nei confronti di un altro indagato, anch’egli operatore socio-sanitario della medesima struttura, ritenuto responsabile di violenza sessuale aggravata e continuata.

L’attività investigativa è partita lo scorso mese di ottobre, a seguito di una segnalazione effettuata dalla nuova direzione della struttura e su input di alcuni ospiti. Gli indizi raccolti hanno permesso ai militari di acquisire un solido quadro indiziario a carico degli indagati, documentando con audio e video continui maltrattamenti, sia fisici che psicologici, nei confronti degli anziani più inermi, che risulterebbero dipendenti dalle cure dei sanitari anche per le più basilari incombenze fisiche. I dipendenti della struttura coinvolti a vario titolo nell’indagine sono 9.

Il presidente dell’istituto, Giorgio Maschietto, ha così commentato la vicenda: «L’Ipab Casa di riposo “Monumento ai caduti in guerra”, manifestando la sua profonda contrarietà ai fatti resi pubblici in data odierna, si è fatta opera attiva nella segnalazione e nell’avvio delle procedure di indagine, al fine di contrastare quei comportamenti che ledono la dignità umana, soprattutto quando riguardano persone così indifese come gli anziani. L’Ipab è sempre stata aggiornata da Isvo Srl dell’andamento delle indagini e della situazione di ciascuno dei propri ospiti mantenendo un controllo proattivo». Ringraziando le forze dell'ordine, Maschietto conclude con l'auspicio che «venga ripristinata una situazione di rispetto degli ospiti e dei loro congiunti garantendo una serenità nelle relazioni con la stragrande maggioranza del personale i cui comportamenti si discostano quotidianamente dai fatti denunciati».

Amaro il commento del sindaco di San Donà, Andrea Cereser: «Sono addolorato e indignato. Ritengo insopportabile usare qualsiasi forma di violenza nei confronti di chiunque, a maggior ragione nei confronti di chi non ha la possibilità di difendersi e che dovrebbe essere aiutato. Ringrazio le forze dell'ordine per l’accurato lavoro di indagine svolto e la Direzione della struttura e l’Ulss che, avute le prime segnalazioni, non hanno girato la testa dall'altra parte ma hanno subito interessato i carabinieri». Si definisce «indignato ed arrabbiato» anche il direttore dell'Ulss 4, Mauro Filippi: «Una violenza non si giustifica mai - commenta -, pensare che questa venga inflitta a persone che hanno bisogno di assistenza e dell’aiuto di chi li segue, è qualcosa di veramente ignobile. Sono episodi che non devono passare mai inosservati e pertanto invito chiunque a segnalare eventuali problemi di questo tipo. Bene hanno fatto il medico convenzionato con la struttura, e la stessa direzione della Rsa, a segnalare quelli che all’epoca erano ancora episodi di sospetta violenza ai carabinieri».

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