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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Pedopornografia: oltre 100 denunce in tutta Italia, "nella rete" due veneziani

L'operazione "Strike" ha portato all'arresto di otto persone e alla denuncia di altre 109 per divulgazione e detenzione di immagini illegali. Le indagini sono partite da un sito tedesco

Sono 109 le persone denunciate ritenute responsabili di divulgazione e detenzione di immagini pedopornografiche in tutta Italia. Tra queste anche alcune residenti nel Veneziano. Impressionanti i numeri dell'operazione "Strike", coordinata dalla procura di Catania, che ha portato anche all'arresto di otto persone sorprese in flagranza di reato (a Siracusa, Napoli, Firenze, Massa Carrara, Modena e Bolzano).

L'indagine, avviata nel 2010, ha visto convergere due diverse attività di contrasto del fenomeno, avvalendosi della collaborazione dell'Interpol. E' stato individuato un sito web ubicato in Germania che diffondeva immagini di pedopornografia. Attraverso questo "canale" sono stati identificati gli utenti italiani che avevano acquisito foto di pornografia minorile, sito web che in meno di due mesi aveva avuto oltre 44mila accessi nella sezione nominata 'Teen group', contenente centinaia di immagini di bambini coinvolti in atti sessuali.

Quasi contemporaneamente, per alcuni mesi, grazie anche ai colleghi tedeschi, la polizia italiana ha monitorato le tracce telematiche di utenti che sulla rete eDonkey2000 divulgavano video dal contenuto pedopornografico. E' stato utilizzato un sistema che consente di monitorare le reti e individuare coloro che diffondono determinati file. La successiva e complessa analisi dei dati informatici, condivisi dalla polizia postale con i colleghi tedeschi, ha consentito di identificare gli attuali 109 indagati italiani.

I video, alcuni dei quali di quasi trenta minuti, ritraevano bambini costretti ad atti sessuali, anche con adulti; in moltissimi casi i soggetti minori erano in età preadolescenziale. Gli arrestati detenevano, e in alcuni casi divulgavano, ingenti quantità di video illegali. In particolare, l'arrestato napoletano tra il numeroso materiale pedopornografico deteneva immagini autoprodotte raffiguranti adolescenti e minori ripresi nel bagno di casa con le parti intime scoperte, mentre espletavano attività fisiologiche.

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