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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Castello / Calle San Biagio

Bufera Biennale: "Palasport Arsenale al Cile", Ferrazzi: "Abbiamo detto no"

Post su Facebook di Venessia.com ed è subito terremoto: "Stop alle attività dal 12 maggio". L'assessore interviene: "La richiesta è arrivata, ma l'abbiamo rigettata, era incompatibile"

Un post ed è subito terremoto. "Il Cile ha chiesto come padiglione espositivo il palasport dell'Arsenale". A scrivere sulla propria pagina Facebook è l'associazione Venessia.com, che poi ha aggiunto: "Pare che sia già stato raggiunto un accordo tra Comune di Venezia, CUS (principale gestore dell'impianto comunale) e Cile (ma in ballo ci sarebbero anche Lituania e Cile), per sospendere tutte le attività sportive già a partire dal 12 maggio. Scuole, basket, pattinaggio, volley, ginnastica artistica: tutti a casa".

I commenti negativi non si sono fatti mancare. Attacchi diretti alla Giunta e alla scelta di mettere in "vendita" tutto il vendibile. "Il CUS non dovrebbe avere nel suo codice etico la promozione e la difesa dello sport?", si chiedono i promotori dell'associazione.

Tutti quindi a chiedere quale fosse la posizione del Comune, ufficializzata sempre sottoforma di post-risposta su Facebook dall'assessore allo Sport Andrea Ferrazzi: "Non c'è e non ci sará alcun accordo - ha scritto l'esponente della giunta - La condizione che ho posto a questa proposta, così come alle decine che ogni giorno giungono alla mia scrivania, è che se ne può parlare se è solo se non c'è alcuna ricaduta sull'utilizzo per le scuole e per le nostre societá sportive. A verifica fatta è risultato che questa proposta invece è incompatibile e dunque giá a tempo dovuto ho detto che non si fará".

Nulla di fatto, quindi. Ma da dove è nato il malinteso? Pare che un genitore allarmato abbia raccontato di una riunione informale convocata dall'insegnante di ginnastica artistica delle sue due figlie, in cui la donna, con gli occhi lucidi, avrebbe avvertito i presenti che dal 12 maggio tutto si sarebbe potuto bloccare. Niente di tutto questo, dunque. Ma la richiesta era arrivata. E la trattativa, abortita sul nascere, è stata comunque portata alla luce: "Noi abbiamo il ruolo di sentinelle - spiega Matteo Secchi, portavoce di Venessia.com - Attraverso gli spazi di internet possiamo dialogare anche con chi ci governa. Ringraziamo l'assessore per la pronta risposta".

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