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Treviso-Mestre: scatta il divieto di vendita di alcolici nel raggio di 250 metri

Previsto un ampio spiegamento di forze in occasione della partita di serie D in programma domenica. Salta la limitazione alla vendita dei biglietti per i tifosi nero-arancio, che saranno nominali

Per la gara del campionato di serie D tra Treviso e Mestre di domenica prossima scatterà il divieto di vendita di alcolici, birra compresa, nell'arco di 250 metri dallo stadio Tenni, incluso il bar interno all'impianto. La misura, sancita da un'ordinanza firmata dal Comune di Treviso e dalla questura, è uno dei provvedimenti stabiliti in vista dell'atteso derby. «Servirà ad evitare che gli animi si riscaldino», spiega la questura sentita da TrevisoToday.

Oltre allo stop della vendita dei biglietti nella giornata di domenica, è venuta meno la limitazione al numero di 100 tagliandi inizialmente messi a disposizione della tifoseria organizzata nero-arancio: i biglietti potranno essere acquistati oltre questa soglia (si prevede al massimo l'arrivo di 150 ultras) ma saranno tutti nominali.

Nel dispositivo che in questi giorni si sta mettendo a punto (un tavolo tecnico è previsto nelle prossime ore) è stabilita anche la chiusura al traffico di via Siora Andriana del Vescovo e dell'accesso dal Put all'area dello stadio. Ciò garantirà il transito in maggiore sicurezza dei tifosi ospiti. Per l'occasione sarà messo a punto un servizio apposito di viabilità e di sicurezza con alcune squadre del reparto mobile pronte ad intervenire in caso di tafferugli tra opposte tifoserie.

La "rivalità territoriale" tra i tifosi biancocelesti e tutte le squadre del veneziano (scontri si sono verificati lo scorso anno in occasione della gara di Eccellenza con lo Spinea) resta, come dimostra l'attenzione della prefettura, della digos e delle forze dell'ordine, sempre di attualità, a prescindere dalla categoria. La vendita dei biglietti intanto procede spedita: i settori aperti al pubblico hanno una capienza complessiva di 4.900 posti. Il Tenni resta un ottimo impianto per la serie D, spiegano dalla questura, ma nel caso di promozione sarebbero necessari adeguamenti importanti: su tutti c'è certamente l'impianto di videosorveglianza.

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