La polizia allontana Pasquale Aita

Alla fine è intervenuta la polizia di Stato, coadiuvata dalla polizia locale, per far rispettare a Pasquale Aita l'obbligo di mantenersi ad almeno 300 metri dal palazzo della procura di Venezia. Attorno alle 7.40 di oggi, gli agenti hanno cercato di far ragionare il cochard che da anni staziona in piazzale Roma e che ogni sera monta il suo giaciglio davanti all'ingresso del tribunale lagunare, senza ricevere però collaborazione. L'hanno quindi allontanato e sgomberato l'area dei suoi effetti personali, lasciandogli lo stretto necessario.

Negli ultimi tempi Aita è balzato frequentemente agli onori della cronaca. Mercoledì mattina non si è presentato in aula di tribunale perché non sarebbe stato reperibile per la notifica della citazione a giudizio (nonostante stazioni costantemente all'esterno della cittadella della giustizia veneziana), e più in generale sarebbe diventato ingestibile. Non passa infatti giorno senza che se la prenda con i passanti, in particolare persone extracomunitarie. Se in passato il suo comportamento era più goliardico che altro, ora la situazione è radicalmente cambiata. Tra insulti e minacce varie, sta collezionando una lunga serie di denunce. La sua è una situazione particolarmente delicata, anche i servizi sociali hanno cercato di aiutarlo in passato, senza trovare però la sua collaborazione.

Recentemente si è dimostrato particolarmente aggressivo anche nei confronti delle guardie giurate che garantiscono la sicurezza in tribunale e ha imbrattato gli accessi al palazzo di giustizia, con insulti dipinti con la vernice rossa sui jersey e la pavimentazione esterna (nella circostanza era intervenuta anche la polizia locale per riportarlo alla calma). Risale a gennaio, invece, l'aggressione ad un magistrato che aveva cercato di prendere le difese di un cittadino extracomunitario che si stava recando in tribunale, preso di mira dal senzatetto per evidenti motivi razziali.