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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Dimentica la dicitura "non trasferibile" sull'assegno, 67enne multato per 6mila euro

A seguire il caso Adico, così come altri simili in tutto e per tutto. Si tratta della nuova norma antiriciclaggio, Adico: "Assurdo che la norma colpisca chi usa poco gli assegni"

Le norme antiriciclaggio? "Sarebbe più giusto chiamarle norme rovina-famiglie o, ancor meglio, rovina-pensionati - spiegano da Adico - Stiamo parlando, in particolare, del decreto legge 231/2007, modificato questa estate con entrata in vigore di sanzioni più severe il 4 luglio scorso". La questione di fondo è quella della dicitura “non trasferibile” sugli assegni che non la recano perché appartenenti a libretti datati. S.O., 67enne pensionato mestrino, è uno delle tante vittime della norma antiriciclaggio che, negli ultimi giorni, ha già portato tre persone (compreso anche un anziano ultraottantenne) a rivolgersi all’Adico.

Sanzione da 6mila euro

S.O., infatti, come gli altri due soci, sempre mestrini, si è visto comminare una sanzione di 6mila euro per non aver apposto la scritta “non trasferibile” su un assegno di circa 5mila euro appartenente a un vecchio blocchetto non utilizzato da tempo e consegnato a un concessionario per l’acquisto dell’auto da regalare al figlio. "Durante la compilazione - spiega Carlo Garofolini, presidente dell’Adico - il nostro socio, come ci ha riferito, ha chiesto delucidazioni all’addetto vendita circa l’opportunità di scrivere o meno la dicitura 'non trasferibile'. Il venditore ha specificato che si sarebbe arrangiato lui, cosa che non è stata fatta. La sanzione, infatti, è arrivata anche al concessionario".

Altre vicende, stesse multe

Le altre due vicende seguite dall’Adico si svolgono sullo stesso canovaccio e contemplano la stessa multa di 6mila euro. "La norma - spiegano dall’ufficio legale dell’Adico - prevede che se per importi superiori ai mille euro uso un assegno e non appongo la dicitura non trasferibile prendo una sanzione che può andare da 3mila a 50mila euro. Quando arriva la contestazione, indipendentemente dall'importo dell' assegno, il Ministero propone l'oblazione (ovvero un mezzo di estinzione dell'illecito) che implicherebbe il pagamento di 6mila euro". La norma, commenta Garofolini, "ha un giusto fine che è quello di combattere il riciclaggio e l'autoriciclaggio ma alla fine colpisce tante persone comuni, quelle che non usano molto gli assegni e sono in possesso di libretti vecchi, e con sanzioni abnormi. Nel caso in questione il pensionato, che guadagna poco più di mille euro al mese e che ha acquistato l’auto con sacrifici e in totale buona fede, dovrebbe sborsare 6mila euro. Una assurdità".

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