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Cronaca Marghera / Via dell'Elettricità

Per il Palais Lumiere la Soprintenza mette sotto tutela mezza città

Secondo il ministero dei Beni culturali sotto la sua tutela sarebbero tutte le costruzioni entro 300 metri dalla laguna. "Bloccando" Pierre Cardin

"La torre voglio mostrarla al mondo entro l'Expo 2015". Questo aveva dichiarato mesi fa Pierre Cardin durante la conferenza stampa di presentazione del progetto alla Pagoda del Vega. Per vedere le ruspe e l'apertura del cantiere, però, lo stilista rischia di aspettare ancora un bel po'. Il motivo? Perché sono molti i passaggi burocratici e autorizzativi che il grattacielo da 250 metri di altezza dovrà superare nei prossimi mesi. E quasi sicuramente il termine "desiderato" di giugno per avere tutte le carte in regola non potrà essere soddisfatto.

Di mezzo, infatti, ci si mettono la Valutazione di impatto ambientale, che dovrà decidere se il progetto necessita di modifiche e di prescrizioni, e la querelle riguardante il vincolo della Soprintendenza che, come riporta il Corriere del Veneto, dichiarerebbe sotto la propria tutela tutte le costruzioni all'interno di una fascia di 300 metri dai canali industriali, considerati alla stregua della laguna. Il Comune, che intanto lavora per arrivare all'alienazione dei terreni di sua proprietà per rimpinguare le proprie casse, ha scritto direttamente al ministro dei Beni culturali per poter contare su una interpretazione definitiva sugli obblighi di impatto ambientale. Se infatti si dovesse seguire alla lettera la norma anche il polo universitario in costruzione in via Torino a Mestre sarebbe abusivo, come tutti gli edifici sulla costa delle città in gronda.

La variabile principale, quindi, sono i tempi. Quanto ci vorrà per dipanare la matassa? Ancora molti mesi, se è vero che per il Via Rodrigo Basilicati, nipote di Cardin e titolare del progetto, dovrà presentare alla commissione competente le carte, che poi saranno pubbliche per trenta giorni. Dopodiché ci saranno altri 60 giorni di tempo per eventuali osservazioni. Ma la macchina burocratica deve ancora mettersi in moto. E giugno è molto vicino.

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