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Cronaca

Fiumi al limite e pioggia continua, San Stino: la situazione è critica

Emergenze in tutto il Veneziano per la pioggia che continuerà a cadere incessante e la piena che si attende nelle prossime ora. Danni e preoccupazione

L'allerta continua. E se possibile la situazione, dopo giorni "al limite" (letteralmente) con il passare delle ore nella mattina di lunedì si è fatta più preoccupante. Nel pomeriggio la bassa marea ha permesso un generale abbassamento dei livelli dei fiumi nel Veneziano. Ma ciò che preoccupa è il picco successivo, che dovrebbe arrivare verso l'una di notte. Se il mare riceverà poco o male, potrebbero registrarsi ulteriori esondazioni. Che non sono mancate durante la mattinata.

PORTOGRUARESE E SAN DONA' DI PIAVE - L'epicentro delle operazioni in queste ore si concentra soprattutto su San Stino di Livenza. Sul posto anche il prefetto, il comandante provinciale dei vigili del fuoco e il questore. Diverse squadre di pompieri e protezione civile al lavoro. I fiumi preoccupano, soprattutto gli affluenti. E il sindaco del paese ha disposto la chiusura delle scuole. Dopo i 70 millimetri di pioggia caduti tra domenica e lunedì, infatti, il Brian, Piavon, Grassaga, Malgher, Fosson, Loncon, Reghena, Lemene, Lugugnana, Taglio, le rogge della zona di San Michele al Tagliamento nonché i collettori a questi collegati, sono nuovamente risaliti e hanno rischiato di raggiungere quote oltre il limite di sicurezza posto a 50 centimetri dalla sommità arginale. Durante la serata la situazione è migliorata sensibilmente. E le previsioni che all'inizi parlavano di precipitazioni di 90 millimetri martedì si sono "affievolite": secondo l'Arpav potrebbero cadere circa 30 millimetri. Molto meglio.

CASELLO CHIUSO - Oltre cento persone, tra vigili del fuoco, genio civile, protezione civile, polizia stradale e personale di Autovie Venete hanno lavorato lunedì per arginare l’esondazione del canale Fosson, che scorre in prossimità del casello di San Stino di Livenza sulla A4. Per agevolare l’intervento dei pompieri, coordinati con il Genio civile, alle 18 è stata chiusa l’uscita del casello per i veicoli provenienti da Trieste. Nonostante l’azione preventiva, però, il livello dell’acqua ha continuato a salire rapidamente, creando una situazione di pericolo alla viabilità autostradale e quindi, per  tenere più facilmente sotto controllo la situazione e permettere al personale di operare più agevolmente, il casello è stato chiuso anche in entrata, in entrambe le direzioni. Attualmente resta aperta solo l’uscita per i mezzi provenienti da Venezia. La chiusura resterà attiva fino allo stabilizzarsi della situazione.

Emergenza a San Stino di Livenza, casello chiuso (vigili del fuoco)

I DANNI – A subire particolarmente la furia degli elementi è stata proprio San Stino di Livenza, che nelle scorse ore ha fronteggiato un'alluvione che ha ricoperto circa il 10% del territorio, causando danni alle agricolture, migliaia di euro di danneggiamenti nelle case e quasi mezzo milione di guai per il Consorzio di Bonifica. Diecimila gli ettari di terreno finiti “a mollo”, e il Livenza appare ancora molto alto, mentre il Fosson e il Malgher restano osservati speciali.

ALLERTA FIUMI Le foto dei lettori da tutta la provincia

I tre fiumi principali che attraversano il comprensorio di bonifica e che ricevono i deflussi dei bacini montani (Piave, Livenza e Tagliamento), al momento non destano particolari preoccupazioni. Per la notte, alle 23.55, è atteso un picco di alta marea di 100 centimetri sul medio mare con cui, si esaurirà la fase di maree molto sostenute degli ultimi giorni, favorendo così il deflusso a mare. Idrovore in funzione a pieno regime e volontari in azione. Per portare sacchi di sabbia, per mettere mano agli argini.

Il Consorzio sta facendo arrivare due ulteriori pompe da 1200 litri al secondo da Taglio di Po da installare a sostegno degli impianti idrovori in località Sette Sorelle e Sant'Osvaldo, entrambi sotto San Stino di Livenza. I punti in cui si sono evidenziate le maggiori criticità. Problemi anche nella zona a Nord di San Michele al Tagliamento.

MESTRE - Due pompe idrovore supplementari sono state portate alla Gazzera, in un cantiere adiacente alla tangenziale. Si è formato infatti un grosso "lago" all'altezza del rio Cimetto, canale di allacciamento del Roviego. Uomini del consorzio di bonifica Acque Risorgive hanno lavorato alacremente per mettere in sicurezza l'area attraverso, appunto, l'utilizzo di due idrovore supplementari che si aggiungono all'impianto fisso di sicurezza. Altre preoccupazioni a macchia di leopardo in gran parte delle zone periferiche della citta, come l'area del Tarù. Via Vallon è stata chiusa al transito già dalla nottata per una grossa buca che avrebbe interessato la sede stradale.

Arrivano due pompe supplementari sul rio Cimetto

MIRANO - "Invito tutti a non muoversi se non è necessario", ha avvertito la sindaca del Paese Maria Rosa Pavanello. Si attende infatti la piena dei fiumi. E potrebbero registrarsi disagi. Tutti i fiumi che interessano il territorio miranese erano al limite. La situazione più difficile si è registrata nella frazione di Campocroce dove il Lusore è uscito dagli argini in alcuni punti mentre in altri luoghi critici la Protezione Civile ha posizionato sacchi di sabbia per contenere l’acqua. Un tratto di via Braguolo è chiuso al traffico; sono allagate anche via Barbato, via Chiesa, l’area davanti alle scuole e l’area del cimitero. In questa zona più bassa, soggetta ad allagamenti, già venerdì si erano registrate difficoltà. In centro storico sono stati chiusi per precauzione i percorsi pedonali che collegano il Bacino dei Molini al Teatro e via Bastia Fuori a piazzale Colombo. Situazione al limite pure a Ballò. Chiamati anche volontari delle associazioni Scout, CAI e Auser per aiutare a riempire i sacchi di sabbia.

SALZANO - A Salzano l'asilo integrato "Beata Vergine" nella frazione di Robegano è stato letteralmente "svuotato" dalla paura della mamme, di fronte all'ipotesi di un allagamento pomeridiano. Il continuo lievitare dei livelli dei fiumi, infatti, ha indotto decine di genitori ha telefonare al centralino della scuola. Molti hanno deciso di andare a riprendersi i bambi a metà mattinata o all'ora di pranzo, invece che alle quattro del pomeriggio. Temevano il peggio, alla fine gli argini del Marzenego hanno tenuto bene. Osservato speciale anche il Muson a Salzano, Protezione Civile e tecnici comunali attivi con vari sopralluoghi per tutto il giorno. 

NOALE, MARTELLAGO, SCORZE' - Osservati speciali Dese e Marzenego, con relativi affluenti. A Scorzè tracimazioni in prossimità del molino Turbine e del mulino dell’Orsa, a Noale fuoriuscita del Marzenego sulla strada regionale 515, a Scorzè sul Rio Sant’Ambrogio, alla Gazzera in prossimità del cantiere Sfmr dove l’idrovora sul Rio Cimetto in difficoltà a smaltire la piena è stata coadiuvata da due pompe mobili. In mattinata è stata invasata anche l’oasi di Noale per abbassare i livelli del Draganziolo e quindi del Marzenego che destava preoccupazione a Robegano. Sempre a Noale si è messa in funzione una pompa in via dei Tigli, in passato soggetta ad allagamenti.

SANTA MARIA DI SALA - In alcuni punti del graticolato romano il Lusore ha dato filo da torcere. Come il Tergola, che è al limite ma è sotto controllo, visto che il Brenta continua a ricevere. Monitorato anche il Caltana a Santa Maria di Sala, che nel pomeriggio si sarebbe "appropriato" delle strade adiacenti. Impianti idrovori a pieno regime anche lungo il bacino del Muson dei Sassi.

ARRIVANO LE IDROVORE SUPPLEMENTARI AL RIO CIMETTO

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