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Cronaca

Bebe veneziana dell'anno. "Porterò il leone di Venezia in spalla a Rio"

La premiazione domenica mattina al teatro La Fenice. Sicura di sé sul palco, ha le idee ben chiare per il futuro: "Senza obiettivi non si va da nessuna parte"

La location è di quelle da favola, il premio, invece, un riconoscimento per il coraggio e l'energia con la quale si è fatta strada nello sport e nella vita. Beatrice Vio, per tutti quanti Bebe, è stata incoronata "Veneziana dell'anno", domenica mattina, nelle sale apollinee del Teatro La Fenice.

Alla presenza del sindaco Luigi Brugnaro, la 18enne prodigio della scherma, già campionessa mondiale di fioretto paralimpico, è stata insignita di questo titolo simbolico, come si legge nella pergamena che le è stata consegnata durante la premiazione, perché "paladina e voce della verità per tante persone. In grado di trasmettere con doti straordinarie e serenità i grandi valori della partecipazione, diffondendo la conoscenza dello sport per tutti. Esempio di coraggio, determinazione e gioia per le nuove e vecchie generazioni".

Un riconoscimento che l'ha emozionata, ma non per questo frenata nella sua grande capacità di "tenere il palco" e intrattenere la sala gremita, che a più riprese ha sorriso e applaudito. "Grazie a tutti, intanto - ha esordito Bebe - sono quasi commossa, non mi è mai successo. Anzitutto, per questo riconoscimento, devo ringraziare mia mamma e mio papà. È un premio davvero importante, - ha continuato - da qui si parte e si va a spaccare il mondo". Il fatto di essere simbolo della propria città è un vero orgoglio per la campioncina, che si è detta onorata di portare il nome di Venezia in giro per il mondo, con un augurio per le prossime Paraolimpiadi. "Sapere che vado in giro con il Leone sulla spalla mi piace un sacco - ha commentato - e spero di portarlo a Rio, questo leoncino".

Durante la premiazione c'è stato il tempo di ripercorrere tutte le tappe salienti della ancor giovane carriera di Bebe, dai primi e forse insperati allenamenti, fino ai grandi successi. Con un focus su un 2015 straordinario. "C'è stata grande competizione per qualificarsi per Rio - ha detto la schermidrice - ed eventi in cui sono stata costantemente sotto stress. È stata dura, ma ce l'abbiamo fatta. Adesso, però, devo concentrarmi sulla maturità, altrimenti all'Olimpiade non ci posso andare". La campionessa non ha mancato di sottolineare l'impegno dei propri genitori nel diffondere lo sport per i disabili. "I miei genitori hanno fondato la Art4Sport per dare una speranza a tutte le persone con disabilità - ha specificato - Tanti sono i disabili che non sanno di poter far sport, ecco perché vogliamo far capire a loro che posso divertirsi, grazie a specifiche protesi. Lo sport serve più della fisioterapia".

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