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Cronaca

Venezia "capitale dell'acqua": presentato il polo espositivo Expo

Si chiama Aquae Venezia 2015 il nuovo padiglione in costruzione nella zona di porto Marghera. Il progetto è stato esposto giovedì, inaugurazione il 3 maggio

Un padiglione a porto Marghera, a sancire il collegamento ideale tra Milano e Venezia in occasione di Expo 2015. Anche qui in laguna si è voluto fare le cose in grande, con la realizzazione di un polo di 50 mila metri quadrati (la struttura del padiglione ne occuperà 14 mila) che ospiterà esposizioni, attività e convegni per i sei mesi di durata della manifestazione e che poi continuerà a essere a disposizione della città: si chiama Aquae Venezia 2015.

Il padiglione, disegnato da Michele De Lucchi, è stato presentato a Roma la mattina del 18 dicembre: è in via di realizzazione in una delle aree risanate di porto Marghera (a ridosso del parco scientifico tecnologico Vega) ed è stato finanziato privatamente con un investimento di 30 milioni di euro dalla società Condotte immobiliare Spa. All'incontro erano presenti il ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, quello dell'Ambiente Gianluca Galletti e il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta.

L'inaugurazione è prevista per il 3 maggio, due giorni dopo l'avvio di Expo 2015. L'area espositiva diverrà la porta di ingresso al centro storico di Venezia e sarà raggiungibile con autobus, treni, auto e imbarcazioni. E non sarà semplicemente uno spazio espositivo, bensì un contenitore che mira a raccontare e rappresentare la ricerca, l'impresa, i valori simbolici e concreti legati all'acqua attraverso fiere, eventi culturali e sportivi: un progetto che punta quindi a fare di Venezia il centro del dibattito sull'acqua anche dopo il 2015.

Nel corso della presentazione il ministro delle Politiche Agricole Martina ha evidenziato l'importanza del tema dell'acqua, risorsa cruciale e metafora del cambiamento. Anche il ministro dell'Ambiente Galletti ha ribadito la centralità dell'acqua: si parla troppo spesso, ha detto, di dissesto idrogeologico e di cambiamenti climatici solo il giorno dopo la tragedia. Il tema va affrontato anche quando l'emergenza non c'è.

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