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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

"Discoteche sicure", l'intesa pubblico-privato per potenziare la sicurezza

Il protocollo firmato martedì in prefettura fra sindaci, forze dell'ordine e rappresentanti dei settori dell'intrattenimento. Di Bari: «Contrastare violenza, uso di droghe, abuso di alcol». Lotta all'organizzazione illegale di intrattenimenti e spettacoli

«Una sinergia fra pubblico e privato per potenziare la sicurezza». Così è nato il protocollo "discoteche sicure" siglato martedì in prefettura. «I luoghi del divertimento devono essere ambiti di legalità - spiega il prefetto Michele Di Bari - Abbiamo coinvolto forze dell'ordine, sindaci, polizie locali e le i rappresentanti delle associazioni del settore dell'intrattenimento perché una discoteca può diventare un problema per quello che accade all'interno e anche fuori». Gli ultimi fatti tragici non hanno fatto che imprimere un'accelerazione al coordinamento fra la comunità e le istuzioni.

L'intesa

Ecco in cosa consiste l'intesa. «Un'attenzione alle persone che frequentano i locali, maggiore vigilanza, video sorveglianza e comunicazione costante tra i referenti della sicurezza privata autorizzata delle discoteche, e le forze di polizia. I sindaci - spiega il prefetto - sono chiamati a porre nell'agenda delle loro priorità la filiera del divertimento. Ora, su base volontaria, raccoglieremo l'adesione di un elenco di gestori delle cosiddette "discoteche sicure", che diventeranno punti di riferimento per realizzare il protocollo, con la prefettura a sovrintendere alle attività».

Protocollo discoteche sicure firmato in prefettura l'11 luglio

Il protocollo si pone tra i suoi obbiettivi la promozione di una cultura del divertimento nella legalità e in condizioni di sicurezza soprattutto per i giovani: la parte preponderante dei frequentatori di discoteche. Serve a prevenire eventi illegali e pericolosi e a contrastare ogni forma di violenza, uso di droghe, abuso di alcol. I gestori si impegnano a segnalare subito situazioni d'illegalità o di pericolo per l'ordine e la sicurezza pubblica di cui vengano a conoscenza in questi locali. Dovranno regolare l'accesso e la permanenza all'interno precludendo i locali a persone pericolose, al fine di prevenire comportamenti a rischio. Il documento prevede un impegno a disciplinare il deflusso degli avventori dai locali, per evitare lo stazionamento prolungato fuori e prevenire episodi di disturbo alla quiete pubblica, e affidare i controlli a personale autorizzato e formato ai sensi delle norme che regolano il settore. Altro punto chiave: la video-sorveglianza gestita dai titolari degli esercizi, valutando l'installazione all'interno dei locali, agli ingressi e sulle aree esterne, di telecamere nel rispetto delle regole a tutela della riservatezza. 

Il dispositivo

«Gli episodi - afferma di Bari - sono limitati perché quest'anno abbiamo cercato di spalmare sul territorio un contingente notevole di rinforzi di polizia e credo che i sindaci possano dire che questo abbia già potenziato la prevenzione, da Chioggia a Jesolo. Reputo questo dispositivo abbastanza incisivo». Durante la firma del protocollo siglato da sindaci e assessori di Venezia, Chioggia, Cavallino-Treporti, Eraclea, Caorle e San Michele al Tagliamento, oltre al vicario della Questura, al generale di brigata Nicola Conforti, comandante dell'Arma lagunare e al generale Giovanni Salerno, comandante della Finanza veneziana, il prefetto ha notato come, se anche nella maggior parte dei casi i responsabili vengano denunciati, la percezione d'insicurezza aumenti anche di fronte a un singolo episodio di rissa o aggressione. «È una sfida quotidiana - dice - Il protocollo tiene conto di un pezzo di questa azione continua».

Il numero dei poliziotti

«In pratica, copri la pancia e scopri la schiena - interviene a distanza Giorgio Pavan, segretario del sindacato di polizia Sap - Pensavamo venisse inviato un adeguato numero di poliziotti e forze dell'ordine per il controllo del territorio nelle località in cui, con l’arrivo di turisti e villeggianti, le presenze esplodono: ovvero Jesolo, Chioggia e Portogruaro. Ma non è stato così». A giudicare «congrui» i rinforzi inviati dal governo è stato ieri durante la firma dell'intesa il primo cittadino di Jesolo, Cristopher De Zotti. «Tutti noi vorremmo avere di più - ha detto - con i mezzi arrivati e le polizie locali si sta affrontando la situazione».

Intrattenimenti illegali

L'intensificazione dei controlli riguarda oltretutto l'organizzazione illegale di intrattenimenti e spettacoli, elusivi delle autorizzazioni previste, che costituiscono pericolo per la sicurezza e forme di concorrenza sleale. «Un tempo si pensava che il problema potesse essere quello dello sballo delle serate estive nelle località balneari -  commenta Franco Polato, presidente di Confcommercio Silb metropolitana (locali da ballo) - in realtà le discoteche e i locali del litorale sono da tempo monitorati e collaborano con le forze dell'ordine. Quello che constatiamo in crescita sono le feste estemporanee, i rave party senza regole che finiscono per creare problemi di ordine pubblico e fenomeni più gravi anche di violenza. Per questo riteniamo indispensabile estendere a tutto il territorio le buone prassi sperimentate con successo».


 

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