Ospedale civile di Venezia, Pd: “Necessario garantire la permanenza del punto nascite”
"Le condizioni oro geografiche unite alla necessità di rispondere alle criticità, sono motivi sufficienti - spiega il Partito Democratico - per tenere aperto il reparto in laguna"
"A Venezia si deve continuare a nascere", non ha dubbi il Partito Democratico, che chiede alla Regione di convocare con urgenza un tavolo a Roma, per scongiurare la chiusura del punto nascite dell'ospedale Civile di Venezia, entrato nel mirino del ministero della Salute, insieme a quelli di Piove di Sacco, Pieve di Cadore, Asiago, Valdagno, Adria e Trecenta. Il ministro Beatrice Lorenzin ha infatti collocato questi centri in "classe 2", caratterizzata da un numero di parti inferiore ai 500 all'anno e “condizioni oro geografiche difficili”, prescrivendone la chiusura, perché valutate insicure e insostenibili sul versante della spesa.
"Bene ha fatto a richiedere al ministero la deroga per il punto nascite di Venezia - scrive il Pd alla Regione - La situazione di Venezia, infatti, rientra a tutti gli effetti tra le fattispecie per le quali è possibile essere autorizzati alla deroga prevista dal decreto ministeriale dell’11 novembre 2015 per le condizioni 'oro geografiche difficili', considerata la peculiarità del territorio della città storica e la difficoltà di accesso nei confronti della terraferma".
Si tenga presente, aggiunge il Pd, che "Il principio della specificità veneziana, e quindi la necessità di articolare la rete dei servizi socio-sanitari in funzione di quest’ultima, era esplicitamente incardinata nel piano socio-sanitario votato dal Consiglio Regionale, in forza del quale lo stesso ospedale civile di Venezia era stato riconosciuto come ospedale di rete e nodo spoke della dotazione ospedaliera veneta. Occorre per questo garantire il mantenimento del punto nascite e le condizioni di sicurezza e professionalità per rispondere in maniera adeguata ad ogni tipo di criticità sia per la madre che per la bambina o il bambino, come tassello di quel più ampio disegno di mantenimento all’interno della città storica delle fondamentali funzioni urbane, che non possono non contraddistinguere una realtà come quella veneziana".