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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Marghera

A Marghera la raccolta firme per legalizzare la coltivazione domestica della cannabis

All'Hemptown un momento informativo rivolto alla cittadinanza con raccolta di sottoscrizioni. Obiettivo: una legge per decriminalizzare la detenzione a scopo ricreativo

Arriva a Marghera la proposta di legge popolare per la legalizzazione della coltivazione della cannabis. Per promuovere l'iniziativa, l’associazione Meglio Legale organizza dal 1° al 4 febbraio 2024 una serie di "cannabis cafè" in tutta Italia, momenti di incontro con la cittadinanza per aprire il dibattito sul tema e raccogliere adesioni. A Venezia l'appuntamento è per venerdì 2 febbraio, ore 17.30, al negozio Hemptown di Marghera, in via Jacopo Castelli 5. L'evento vede la partecipazione di Radicali, Giovani democratici, Giovani socialisti, Possibile, Unione giovani di sinistra, +Europa e Paolo Ticozzi, consigliere comunale del Partito democratico.

La proposta di legge prevede tre punti principali: la possibilità di detenere 30 grammi per uso personale, la possibilità di coltivare quattro piante in casa e l'istituzione dei cannabis social club, associazioni senza scopo di lucro per la coltivazione e la condivisione. Di conseguenza verrebbe decriminalizzato l’uso personale, mentre resterebbe punibile la guida in stato di alterazione. Per Ticozzi, «una regolamentazione della cannabis che permetta l'autocoltivazione, anche in modo associato, è oltremodo opportuna sia per levare alle mafie questo imponente mercato, sia per una questione di salute: la cannabis acquistata per strada può essere tagliata con sostanze estremamente nocive e i consumatori non hanno modo di saperlo». «La proposta di legge - aggiunge  Samuele Vianello, coordinatore di Radicali Venezia - si può firmare anche online, dal sito iocoltivo.org, tramite Spid. Invitiamo comunque la cittadinanza a venire di persona per parlarne insieme: la partecipazione dal vivo è un'altra cosa».

Sempre più paesi in tutto il mondo stanno regolamentando l'uso della cannabis, non solo a scopo terapeutico ma anche ricreativo. Storicamente la destra, che in Italia ha la maggioranza politica di governo, è orientata su un atteggiamento rigido e repressivo nei confronti delle droghe. «Eppure - dice Antonella Soldo, coordinatrice dell’associazione Meglio Legale - parlare di cannabis interessa ai cittadini. L’abbiamo visto con la raccolta firme, che in poco più di un mese ha già raggiunto 30mila sottoscrizioni su un obiettivo di 50mila. E lo sappiamo dai dati: il 10% della popolazione fa uso di cannabis, 6 milioni di consumatori che le istituzioni lasciano nelle mani degli spacciatori e quindi delle mafie».

Per i promotori, «la legalizzazione è un’arma concreta contro la criminalità organizzata» e «libera risorse, uomini, mezzi, tribunali, carceri, per perseguire reati più gravi e il dilagare di droghe più pericolose». Un ulteriore obiettivo è alleviare la pressione sul sistema carcerario, riducendo il numero di detenuti legati alla coltivazione o all’uso personale di cannabis.

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