rotate-mobile
Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Portogruaro

Morta un mese dopo l'incidente: il giudice riapre il caso di Adriana Falcomer

La donna era stata travolta da un'auto nel 2017 e un mese dopo aveva avuto un malore fatale

Tre mesi di tempo per scoprire la verità sul decesso di Adriana Falcomer, morta un mese dopo un incidente stradale. Il giudice del tribunale di Pordenone Roberto Piccin ha accolto l'opposizione alla richiesta di archiviazione formulata dal pm avanzata dall'avvocato dei familiari della vittima Andrea Piccoli del Foro di Treviso e ha disposto nuovi accertamenti medico - legali. 

Il 5 gennaio 2017 Adriana Falcomer, 67 anni, di Concordia Sagittaria,  stava stava attraversando la strada in via Veneto, a Portogruaro, sulle strisce pedonali, quando è stata falciata da una Ford Fiesta condotta da V. C., 61 anni,. E’ stata trasportata all’ospedale di Portogruaro con la diagnosi di trauma cranico grave. Dimessa l’11 gennaio, l’8 febbraio ha accusato un malore in casa e non c'è stato nienre da fare. «Un decesso apparso da subito un probabile collegamento con il ravvicinato incidente, anche perché prima la donna godeva di ottima salute e praticava attività sportiva - spiegano da Studio 3A, che assiste la famiglia -. Per il medico legale che ha eseguito l'autopsia “è possibile affermare che la causa della morte è da ricondursi a uno shock emorragico da rottura aneurisma arteria iliaca comune destra in progresso politrauma della strada”: la cresta iliaca destra è esattamente il punto un cui la vittima era stata centrata dalla vettura. Di più, durante le operazioni peritali l'esperta ha rilevato “diffuse placche ateromastiche/calcifiche lungo il decorso; inoltre, a carico dell’arteria iliaca destra, dopo la biforcazione, si evidenzia una dilatazione aneurismatica della lunghezza di circa 7-8 centimetri (…)”. 

La conclusione della perizia, però, riporta che non sussiste correlazione tra il decesso e l’incidente: per il medico l’aneurisma sarebbe stato di genesi aterosclerotica, “di insorgenza non recente complicato da rottura improvvisa in soggetto portatore di aterosclerosi generalizzata”. E sulla base di questo responso il pm ha chiesto l’archiviazione. I familiari, a quel punto, si sono opposti avvalendosi del contributo del medico legale Antonello Cirnelli che «ha evidenziato una serie di lacune della consulenza tecnica, a cominciare dal fatto che non si sia poi proceduto ad un’approfondita indagine microscopica dei tessuti e del tratto di aorta interessato alla lesione, dal momento che “non sempre le lesioni aortiche sono causa di emorragia nell’immediato dopo essere state attinte da traumi anche non rilevanti e spesso misconosciuti”», spiegano da Studio 3A. Osservazioni condivise dal giudice, che ha accolto l’opposizione così come la richiesta dell’avvocato Piccoli di approfondire meglio gli accertamenti autoptici.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Morta un mese dopo l'incidente: il giudice riapre il caso di Adriana Falcomer

VeneziaToday è in caricamento