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Cronaca Mestre Centro / Via Torino

Lo sciopero alla rovescia a Ca' Foscari si allarga dalla laguna fino all'Artico

Mercoledì i ricercatori precari dell'Ateneo hanno lavorato indossando una maglietta rossa che immortala delle braccia conserte: "Noi abbiamo diritto all'indennità di disoccupazione"

Anche all'università Ca' Foscari di Venezia mercoledì è andato in scena lo "sciopero alla rovescia", con cui i ricercatori precari del mondo accademico lagunare hanno deciso di rendere tangibile tutto il proprio scontento per la situazione instabile in cui sono costretti a vivere e soprattutto a lavorare. L'iniziativa è stata organizzata dal Coordinamento ricercatrici e ricercatori non strutturate e si è allargata fino all'Artico, dove in questo momento sta operando un ricercatore cafoscarino. 

Il nodo del contendere è la bocciatura di un emendamento alla Legge di stabilità 2016 con cui si chiedeva l'estensione anche ad assegnisti, dottorandi e titolari di borse di studio dell'indennità di disoccupazione, prevista per altri lavoratori parasubordinati. "Dal momento che non siamo considerati lavoratori veri e propri, - hanno spiegato i promotori dell'iniziativa - non abbiamo dato vita a uno sciopero tradizionale. Abbiamo infatti lavorato come sempre, indossando una maglietta rossa con un logo che rappresenta una ricercatrice e un ricercatore con le braccia conserte". Le magliette sono spuntate numerose al campus di via Torino a Mestre, così come nelle altre sedi cafoscarine in laguna.
 

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