L'ultima vittima di "mister selfie" è lui: il presidente Giorgio Napolitano

"Quando gli ho chiesto una foto mi ha guardato piuttosto male, ma è stato il presidente della Biennale Baratta a spiegargli che sono un amico della Mostra". Per chi è esperto del Festival del cinema di Venezia Riccardo Scalise (Ricky per gli amici) non è certo una novità. Del resto non passa inosservato, con la sua onnipresente macchina fotografica in mano.

Per far cosa? Per scattare selfie all'impazzata con ogni celebrità che gli capiti sotto tiro. Di solito si tratta di star o attrici dall'aspetto avvenente (anche se Johnny Depp è stato irraggiungibile), stavolta invece a finire nel suo mirino è stato il presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, lunedì sera sbarcato al Lido per la prima volta non in veste di Capo dello Stato. Ormai un habitué della kermesse lagunare, visto che anche negli ultimi due anni del suo incarico aveva presenziato alla Mostra.

Alcune delle vittime di "mister selfie"

Fatto sta che vedere un selfie con l'ex titolare del Quirinale non è cosa di tutti i giorni, anche se gli esempi, anche in Parlamento, negli ultimi mesi non sono mancati. "Mi trovavo sulla terrazza di fronte al red carpet - racconta Riccardo Scalise - al tavolo al mio fianco erano seduti il presidente della Biennale Paolo Baratta e Giorgio Napolitano. A un certo punto ho deciso che sarebbe stato il caso di immortalarlo". A quel punto la breve "trattativa", con Baratta a fare da diplomatico: "Se è così allora facciamola assolutamente", ha allora affermato il presidente emerito, dopo che il capo della Biennale con il sorriso sulle labbra aveva spiegato chi era e soprattutto cosa faceva "mister selfie" in laguna. "E' stata una scena piuttosto divertente - conclude Riccardo Scalise - ma di begli autoscatti in questa edizione ne ho ottenuti parecchi. Quello che mi ha soddisfatto di più è stato quello con Shia LaBeouf, protagonista di 'Man Down'".