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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Niente buoni pasto in smart working: la spunta il Comune. Per Cgil sentenza «ingiusta»

Tribunale del lavoro: «non sono dovuti». Il sindacato vuole opporsi. Funzione Pubblica sui concorsi di Ca' Farsetti: «Cento poliziotti e 8 operatori sociali. Il sindaco farà assistere gli anziani dai vigili»

Il Comune la spunta sui buoni pasto in smart working. Per il tribunale del lavoro di Venezia, che si è pronunciato oggi mercoledì 8 luglio, non sono dovuti. «Abbiamo sempre pensato che l’utilizzo di risorse pubbliche non fosse giustificato in una situazione in cui il dipendente, lavorando da casa, gestisce in piena autonomia i tempi di lavoro e la pausa pranzo», commenta l’assessore al Personale e all’Avvocatura civica Paolo Romor. «Faremo opposizione - reagisce la Funzione Pubblica del sindacato - la sentenza smentisce le indicazioni del governo e nega la possibilità di contrattare alle organizzazioni sindacali». Richiesta impresentabile quella fatta da Cgil al giudice, per Romor, che «la maggior parte dei lavoratori non condivide di fronte a tanti cittadini in cassa integrazione o a reddito zero». 

Il datore di lavoro

Con questo pronunciamento il messaggio che si fa passare è, per la Cgil, che il telelavoro non sia assimilabile al lavoro “in presenza”. Nel punto in cui la sentenza dice: "il confronto con le organizzazioni sindacali non è giuridicamente vincolante nella valutazione della legittimità del comportamento del Comune ed è comunque priva di qualunque utilità", per il sindacato «si determina un potere del datore di lavoro che va, a nostro avviso, oltre il contratto e le indicazioni ministeriali. Il buono pasto era evidentemente un punto da cui partire per chiedere una regolamentazione complessiva dello strumento e la sentenza, nei fatti, attribuisce al Comune di Venezia la possibilità di disporre del proprio personale. Se prendessimo questo alla lettera - conclude Fp Cgil - dovremmo spingere immediatamente per il rientro di tutto il personale in servizio in modo da evitare che possa esserci la sospensione dei diritti contrattuali» sostiene, ricordando che in altri Comuni non ci sono stati ricorsi perchè l'erogazione è continuata.

Vigili

Sempre oggi il tribunale del lavoro di Venezia ha anche rigettato il ricorso di un gruppo di vigili urbani, che erano stati assunti appositamente per il servizio notturno e chiedevano che il giudice riconoscesse il diritto a turnare nell’intero arco della giornata. «Anche in questo caso - prosegue Romor - è stata riconosciuta la piena legittimità dell’operato del Comune. Avevamo dato disponibilità a discutere di una redistribuzione del carico di lavoro notturno essendo il numero complessivo degli agenti nel frattempo cresciuto e destinato ad aumentare ancora, con l’assunzione di altri 100 nuovi vigili, ma le controparti hanno preferito le vie giudiziali». Incremento di personale che va nella direzione della «propaganda sulla sicurezza», per la Funzione Pubblica Cgil. Altri settori soffrono e i carichi di lavoro continuano ad aumentare, «in considerazione anche del numero dei pensionamenti», afferma la sigla. «Pensiamo ai servizi di anagrafe e stato civile, il polo tecnico o le attività dei servizi bibliotecari. Solo 8 operatori dei servizi socio-assistenziali nel nuovo bando per l'assunzione di personale  - per il sindacato - . Evidentemente il sindaco pensa di mandare i vigili a prendersi cura degli anziani».

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