Produttività, i sindacati lasciano il tavolo: "Rotte le trattative, ci mobiliteremo"

"Durissima reazione dei lavoratori del Comune di Venezia". Così i sindacati della pubblica amministrazione descrivono, in una nota unitaria, la rottura delle trattative sul rinnovo del contratto decentrato. Rsu, Fp Cgil, Cisl Fp, Cobas, Diccap e Uil Fpl, infatti, hanno deciso di alzarsi e andarsene durante l'incontro con i dirigenti di Ca' Farsetti di lunedì, annunciando "azioni di mobilitazione". Di più, "azioni di mobilitazione che sono necessarie sin da subito".

Il nodo del contendere è noto: il quasi azzeramento del fondo di produttività per i dipendenti comunali (con relative buste paga più leggere per i lavoratori) e la richiesta da parte dei dipendenti che l'amministrazione metta sul piatto ulteriori risorse. Durante una partecipata assemblea al teatro Malibran, nei giorni scorsi i dipendenti di Ca' Farsetti avevano ribadito la necessità di un tavolo per affrontare i problemi di chi ha contratti precari e un impegno chiaro con delibera di giunta che quantificasse il rifinanziamento del fondo nel momento in cui arriverà il "Salva Venezia". "Vogliamo il blocco di qualunque utilizzo unilaterale del fondo di produttività", sottolineavano martedì.

Stamattina, invece, le parti sono rimaste distanti. Nonostante la presenza massiccia di lavoratori, organizzati in presidio in municipio, la dirigenza del Comune avrebbe ribadito la volontà di rispettare il contratto decentrato solo nelle parti obbligatorie. Niente risorse in più, dunque. La giornata si è chiusa con la rottura delle trattative e l'annuncio di un'assemblea pubblica lunedì prossimo, 4 luglio, in Sala San Leonardo (con inizio alle 14) per decidere le prossime mosse da parte dei sindacati. Inevitabile che all'orizzonte si stagli la possibilità di proteste anche eclatanti, con l'approssimarsi della serata del Redentore.